Cristiano De Angelis. Il problema della prostituzione minorile è un crimine con il quale sfortunatamente il mondo
combatte da tempo, ma con il termine baby squillo ci si riferisce in particolare al caso di due ragazze
che nell’estate del 2013 hanno agito nei quartieri della “Roma bene” e che nel 2018 hanno ispirato la
serie Netflix “Baby”. Il caso delle baby squillo, venuto alla luce verso la fine dell’estate del 2013 e che ha portato
all’arresto di 8 persone tra cui la madre di una delle due ragazze e che ha avuto fra i tanti indagati
“importanti” anche Mauro Floriani, marito della nota figura politica Alessandra Mussolini, altro non
è che la storia di due ragazze Azzurra (nome di fantasia) e Marianna (nome vero), che dopo aver
risposto ad un annuncio sul web dove si offrivano “soldi facili” sono entrate a far parte di un giro di
prostituzione minorile nei quartieri di Roma dei Parioli. Per anni abbiamo avuto molta disinformazione sul caso complici molteplici fattori, quali le età
giovanissima delle due indagate che ha costretto varie testate giornalistiche ad non usare nomi veri,
dando così la possibilità ad un web a gli albori delle fake news di poter rilasciare articoli amatoriali
pieni di dettagli puramente inventati e la serie baby che ha romanticizzato così tanto i fatti avvenuti
da snaturare gli avvenimenti e farli risultare quasi accattivanti alla sua audience.
Ma non tutto il male viene per nuocere, baby ha eseguito così male il compito che si era imposto
come serie da attirare l’attenzione di una delle due ragazze (ora più che maggiorenne) che ha deciso
per la prima volta in quasi 10 anni di raccontare la sua storia. Qui entra in scena Marianna la più giovane delle baby squillo, aveva infatti solo 14 anni ai tempi degli
avvenimenti, che ritenendosi indignata dalla serie di Netflix ha deciso con l’aiuto di sky di rilasciare
una serie documentario “la ragazza dei Parioli” (2021). Questa serie insieme a diverse interviste promozionali fatta per il rilascio dell’opera ci danno un
insight non indifferente alle vicende, infatti ora sappiamo che: fu Azzurra a coinvolgere Marianna,
sappiamo che non c’era la mano di nessuna importante criminalità organizzata dietro e sappiamo
che a motivare le scelte delle due ragazze non c’era altro che la voglia di essere accettate, fare soldi
facili e tanto infantile menefreghismo. Quindi eccoci qui con non una ma ben 2 serie televisive rilasciate nel corso di 3 anni che raccontano
gli avvenimenti di due ragazze di ceto medio/alto che quasi per gioco si ritrovano a combattere un
mostro più grande di loro ma dalla quale con tanta fatica e sofferenza sono riuscite a scappare, cosa
che sfortunatamente non tutti riescono a fare. Perché sebbene la storia di Marianna e Azzurra sia tragica è importante sottolineare che sono state
solo due persone estremamente fortunate e del quale si parla solo per questo, non è infatti raro che
le testate giornalistiche chiudano un occhio sul fenomeno di migliaia di ragazze e ragazzi giovanissimi
costretti a prostituirsi per la sola possibilità di vivere o mangiare e costretti in giri gestiti da persone
molto più “potenti” di un annuncio sul web. Per ogni Azzura e Marianna ci sono infatti centinaia di adolescenti che non vendono il loro corpo per lo sfarzo
ma per una terribile necessità e che la società ha paura di riconoscere, non vediamo infatti serie
sulle tantissime persone costrette a prostituirsi sulle numerose strade di Roma e ogni volta che
parliamo di criminalità organizzata lo facciamo come se stessimo parlando di pistoleri o antieroi dai
motivi nobili e fraintesi. Perché la verità è che abbiamo paura di ammettere che la nostra società porta persone senza scelta
a commettere azioni disperate per il cosiddetto pezzo di pane, quindi ci concentriamo su due
ragazze della Roma bene che hanno scelto nella stupida ingenuità giovanile di sbagliare piuttosto
che su quello che potremmo vedere semplicemente affacciandoci dalla finestra.