By Cristiano De Angelis. Nel 2021, dopo ben 28 anni l’Italia è tornata non solo a partecipare, ma a vincere sul podio della più importante competizione di bodybuilding del mondo: “Mister Olympia”, grazie al bresciano Andrea Presti che nonostante le avversità di un 2020 e 2021 all’insegna del covid e delle palestre chiuse, è riuscito a qualificarsi primo nell’evento emblema del culturismo.
Guardando una qualsiasi intervista o semplicemente diretta sui social del signor Presti o di uno dei suoi rivali sul palco si può notare come oltre ad un allenamento di livello altissimo caratterizzato da alti carichi di peso e alta intensità di sforzo ci sia una particolare enfasi sulla dieta e l’alimentazione, e proprio su questo vorrei che ci si soffermasse.
I benefici ricavati di una dieta sana e bilanciata sono risaputi ormai da tutti, in particolar modo dagli atleti di discipline a livello agonistico come il culturismo, è un concetto tanto semplice quanto spesso trascurato dai giovani i quali con sempre più frequenza si approcciano a questo mondo seguendo diete improvvisate self made o peggio prese da internet. Infatti basta un semplice giro sulle numerose pagine di fitness influencer per notare che ognuno propone la propria versione della famigerata “dieta corretta” solitamente allegata ad un link di una qualche marca di integratori che li sponsorizza, ed è proprio qui dove nascono i problemi.
Infatti raramente questi messaggeri del “mangiare bene” seguono effettivamente le alimentazioni da loro stessi pubblicizzate, le quali spesso di sano hanno ben poco, e che farebbero ridere un qualsiasi nutrizionista. Ma un ragazzo alle prime armi volenteroso di approcciarsi per la prima volta al mondo del bodybuilding non è un nutrizionista e il più delle volte non sapendo come muoversi si trova costretto ad affidarsi ai limitati strumenti a propria disposizione cadendo quindi in queste tattiche mirate di product placement, che fin qui non sarebbero altro di semplice pubblicità ingannevole come ce n’è per migliaia di altri prodotti, se non fosse per una cosa: qui si parla della salute di ragazzi e ragazze spesso giovanissimi e, per quanto brutto da dire, generalmente con problemi con il proprio corpo.
Si crea così una catena di giovani con problemi con il proprio corpo disposti a seguire diete ferree per assomigliare ad atleti che le sponsorizzano ma che non le hanno mai praticate davvero, avendo quindi effetti completamente differenti e spesso drasticamente nocivi a livello psico-fisico i quali poi li portano a seguire diete differenti ma con fondamentalmente lo stesso schema, e se la cosa suona familiare è perché come concetto non è troppo diverso da quello di un qualsiasi disturbo alimentare; ma c’è una differenza, infatti sebbene anoressia e bulimia siano relativamente identificabili e generalmente più conosciute, questo tipo di disturbi passano spesso sotto i radar in quanto coperti dal velo d’ipocrisia che è “la dieta”.
E tutto questo non è altro che la punta dell’iceberg di ciò in cui i social e la disinformazione hanno trasformato il mondo del bodybuilding; perché i problemi non si limitano alla semplice alimentazione, recenti studi dimostrano che sempre più persone ammettono apertamente di fare uso di steroidi di vario tipo ed un numero allarmante di loro ammette di aver iniziato perfino prima di aver compiuto i 18 anni usando come motivazione il non essere stati in grado di raggiungere i livelli desiderati, ovvero quelli sul palco, in tv o su internet in modo naturale, ciò perché tali obiettivi non sono stati ottenuti dalle persone che li sfoggiano in modo naturale in primo luogo.
Sembra che di una disciplina concepita come l’esaltazione della salute, della forma fisica e forza raggiungibile da un uomo naturalmente si sia fatta una barzelletta dove la salute è l’ultimo fattore considerato, in favore dell’esaltazione di standard corporei non ottenibili se non con l’aiuto di sostanze altamente nocive e pericolose, e ancora una volta chi ci rimette sfortunatamente sono i giovani.