Di Francesca Altobelli. Una forbice e una ciocca di capelli. Questa è la solidarietà che milioni di donne nel mondo, dall’attrice italiana Claudia Gerini, alla showgirls Belen e alla francese Juliette Binoche stanno mostrando attraverso un video postato sui social che porta gli hashtag #HairForFreedom e #Donnevitalibertà nei confronti di Mahasa Amini, ragazza curda, di 22 anni, picchiata a morte dalla polizia morale perché non indossava correttamente il velo,in lingua l’hijab, da cui fuoriusciva una ciocca di capelli.

“Per la libertà”: è la frase che dicono le donne solidali a questa campagna mentre si tagliano una ciocca di capelli in segno di protesta.

Ma che cos’è una ciocca di capelli fuori posto a confronto di una vita. Come si può pensare di arrivare a privare una giovane donna della propria esistenza per una simile banalità.

Al diavolo il codice penale 638 che afferma come reato il non portare in maniera corretta l’hijab, la vera pena è pensare a quanti fuorilegge e malviventi, che commettono crimini ogni giorno, sono fuori in libertà mentre un’altra donna nel mondo perde la vita per una singola ciocca di capelli.

Amarezza e rabbia sono le emozioni provocate, impossibile vivere e ascoltare ancora oggi notizie di questo calibro.

Purtroppo ancora una volta si è assistito ad un abuso di potere nei confronti di una figura femminile, ancora una volta ha vinto la fame di Dominio,Potere e Supremazia al posto del Rispetto, dell’Indipendenza e della LIBERTÀ.