Di Giacomo Aversa.

Mourinho e Roma subito strage: da quando siede sulla panchina giallorossa, l’esercito romano non fa che riportare vittorie; da tempo non si vedeva un allenatore orchestrare così divinamente una squadra importante come quella della capitale, che da qualche anno purtroppo aveva smesso di incutere timore al campionato.

Mourinho ha fatto innamorare una delle tifoserie più calde d’Italia: gia c’era riuscito appena annunciato l’accordo della sua nuova avventura nella squadra giallorossa grazie alla sua nomea di “Special One”, per poi dimostrarlo in campo con la vittoria della Conference League (prima coppa europea nella storia della A.S. Roma), confermando ancora una volta la sua bravura da allenatore e riportando gioia nelle strade di Roma, povere da tempo di tale emozione.

Da subito la società è stata determinata ad acquistare l’allenatore nonostante il grande investimento economico che tale scelta ha comportato, ma di questo la Roma non ha mai dubitato: José ama l’ambiente e l’ambiente ama José e con questo scambio reciproco di fiducia, i risultati non potevano che avere risvolti positivi; la squadra è rinata e lo dimostra sul campo.

La capitale non è un palcoscenico adatto a tutti ma sicuramente si merita un allenatore che sa ciò che fa e il tecnico portoghese è la figura perfetta per ricoprire quel ruolo: dotato di un carattere molto particolare, Mourinho trasmette ad ogni giocatore che allena grinta e fame agonistica, pretende che i giocatori in campo sputino sangue sudando la maglietta dal primo all’ultimo minuto di ogni partita, tutto ciò per riportare la squadra ai livelli della tanto amata Roma tricolore di Totti e Batistuta.

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