Di Cesare Ercolani. Arrivare a casi di suicidio, omicidio e stupro, questi sono alcuni dei termini che riguardano un fenomeno che troppo spesso viene ignorato dalla società, messo sotto il tappeto come la polvere sperando che nessuno veda il cumulo né che si senta l’odore di marcio. Tutto questo fa parte di un determinato fenomeno chiamato bullismo, un cancro che affligge la società che si fa sempre più violento anche con l’utilizzo improprio dei social o di un pc. chiamasi cyber-bullismo, basta, a volte, un post, un commento inappropriato per distruggere l’autostima e l’anima di una persona; questo fenomeno è verbale, fisico, psicologico arrivando a episodi di violenza che sfociano in lividi, cicatrici che se non curate, se non affrontate portano verso il baratro della depressione.

Le statistiche del sito dell’UNICEF riporta come nel mondo 1 studente su 3 tra i 13 e i 15 anni, ha vissuto esperienze di bullismo e che circa 240 milioni di bambini e adolescenti subiscono ogni anno qualche forma di violenza a scuola o episodi di bullismo; i tentati suicidi sono stati circa 3.300 e nel mentre la scuola e la società, spesso se non sempre, continuano a nascondere la testa sotto la sabbia.  Ignorare il problema, affermare a studentesse e studenti vittime di bullismo che quello subito non è grave è un’operazione coercitiva che dà il lascia passare a comportarsi in questa maniera ignobile, permettendo loro di fare ciò che vogliono. Se non si pone un freno fin da subito, i bulli che offendono, praticano violenza nella scuola verso un’altra persona saranno, con un alto tasso di probabilità, poi quei bulli che uccidono, stuprano fanno come vogliono perché pensano che nessuno possa fermarli. Si sensibilizzi chi fa della violenza una virtù, un’arma da usare senza freni, si aiuti chi ha sofferto di bullismo e chi ancora ne porta le cicatrici sul corpo e nell’anima, non sono quegli episodi a definirli né devono esserne schiavi, non ci si deve girar dall’altra parte, ignorando il problema, è necessario ascoltare e non lasciarli soli, farli uscire dalla convinzione che sia per colpa loro, per il colore della loro pelle, per le loro idee, credenze religiose, gusti, preferenze sessuali, non ci sono alibi né scuse per il bullismo, chi ha un problema psichico deve essere curato, chi usa l’offesa e la violenza per denigrare, rimesso in riga, coloro che colpite sono esseri umani,  quindi che si parta della società, si smetta di ignorare questo e tanti altri fenomeni che ci sono, ricordate siete responsabili delle donne e degli uomini di oggi e di domani, si smetta di giustificare ogni atto di bullismo dal più grave al meno e di dire ai genitori di chi ha subito “non sa stare al gioco, è solo un modo di scherzare”;  non torna mai indietro un proiettile dopo averlo sparato,  come non torna indietro una parola dopo averla detta o un pugno dopo averlo sferrato.