Di Ilaria Gianfreda. La danza sportiva si trova nel centro di ciò che viene considerata come l’anima umana. È atteggiamento, la forza di sapersi rialzare, la resilienza, continuare a combattere nonostante la voglia di mollare tutto. 

Questo modo di vivere, nasce circa nel 1975 da alcuni giovani del Bronx, un quartiere malfamato, abitato principalmente da afroamericani. Vede luce in un contesto di crisi politica e sociale, zone provate dalla criminalità e dalla povertà. Permise loro di ribellarsi, di simboleggiare ciò che trattenevano dentro, attraverso graffiti, deejaying e breaking. Sostantivi che al giorno d’oggi vengono interpretati in maniera superficiale, ma per i “ragazzi di strada” hanno un significato ben preciso. Hanno valore di libertà, uguaglianza, comprensione. Avevano la funzione di integrare la pace fa le varie etnie, riunite nei “block party”, vere e proprie feste di quartiere basate sull’utilizzo di questi strumenti che, inconsapevolmente, permise ad un vero e proprio stile di vita, di fiorire.

Le successive generazioni presero spunto dalle loro idee, movimenti ed espressioni, trasformandoli e facendoli propri. Grazie alle metamorfosi, l’hip-hop ha avuto l’occasione di contaminarsi di altre bellissime espressioni, rendendolo ciò che è oggi: cultura. 

Si tratta di una disciplina che non necessita di una sessione di studio, perché ballerini si nasce, e lo si riconosce quando si considerano i propri miti: 50 Cent, Eminem, Tupac. Quando piuttosto che ascoltare le canzoni commerciali, desideravi che in radio trasmettessero “Thriller” di Michael Jackson, o “Yeah” di Usher. 

Tra gli artisti si è fatto strada il rispetto, l’ammirazione e la condivisione. Le collaborazioni fa i stessi hanno genato colossi della musica internazionale, che ispira quella modera ed ispirerà quella futura.

È un’enorme famiglia in grado di sostenersi, divertirsi e soprattutto di condividere; il dono della condivisione ha fatto si che lasciasse tracce nella storia, che illuminasse coloro che non trovano la propria identità, e tutte le persone che ricercano solidarietà e inclusione. 

 

Ilaria Gianfreda