Di Roberta Auriti.Se prima eravamo soliti associare le parole‘’delinquenza e criminalità’’a gruppi di persone sopra la maggiore età, adesso non è più così. Il fenomeno della delinquenza minorile nasce per ‘’fare qualcosa di diverso ‘’ e combattere la noia, per un crescente bisogno di trasgredire le regole,per inserirsi in un gruppo sociale oppure per ribellarsi dalle schiaccianti aspettative, ansie e delusioni. Si tratta di un fenomeno multifattoriale, alimentato anche dai modelli aggressivi forniti da serie tv,film e a volte canzoni,che i minori tentano di imitare. Eppure,l’incubatrice di tanti ’’piccoli criminali ‘’è l’ambiente familiare,spesso legato a problematiche economiche,divorzi,abusi,disattenzione o eccessivo controllo nei confronti dei figli.Ma le famiglie interessate sono anche quelle agiate ,dove i genitori hanno rinunciato ad esprimersi sul carattere dei figli, per paura di essere odiati da loro. Il risultato di questi contesti sono forme di ribellione quali:scippi,atti di vandalismo, violenze sessuali, spaccio e nei casi peggiori,omicidio. Infatti si registrano tra Gennaio e Giugno 2022 rapine in strade pubbliche, delle quali il fautore di 1 rapina su 3 è minorenne.Il fenomeno in forte aumento,vede al centro delle notizie le baby gang, gruppi di ragazzini tra i 15 e i 17 anni che si uniscono con l’obiettivo di seminare terrore tra gli adulti e i loro coetanei ,ad esempio accerchiandoli e prendendoli a sassate (caso del 3 Ottobre successo a Pavia), con il desiderio di sentirsi invincibili.Malgrado i provvedimenti presi dal consiglio dei Ministri il 7 Settembre 2023 , per contrastare questo disagio giovanile e nonostante forme di delinquenza di questo calibro siano da sempre esistite ,troviamo un forte aumento del fenomeno negli ultimi 5 anni.