Di Benedetta Gabrielli. “Gotham City”, è questo l’esilarante e pittoresco soprannome che si è guadagnata negli ultimi tempi la grande città di Milano e che ha fatto così tanto dibattere sul fattore “sicurezza”.
Milano la si potrebbe paragonare alla New York italiana, dove chi vuol far carriera non può esimersi dal doverci fare i conti, lo scotto da pagare però, oltre che ai prezzi alle stelle, è l’invivibilità della città dovuta alla criminalità che dilaga come fosse un’epidemia, senza risparmiare nemmeno le zone più abbienti.
“Ormai è diventato pericoloso anche attraversare la strada” lo dice tra le lacrime e i singhiozzi una ragazza fuori sede trasferitasi a Milano, la giovane era appena uscita di casa, doveva solamente attraversare la strada in Viale Bianca Maria, una zona abbiente di Milano, ma mentre attendeva il via libera del semaforo sul ciglio della strada due ragazzi africani cominciano a incalzarla insistentemente e ad urlarle qualcosa mentre correvano nella sua direzione, la giovane fortunatamente riesce a richiamare l’attenzione di un taxista il quale, con una prontezza degna di lode, la fa salire sul taxi mettendola in salvo dai due loschi figuri. Ancora più agghiacciante la testimonianza di quest’ultimo che riferisce di aver vissuto una situazione analoga proprio il giorno precedente, a Porta Venezia. C’è da chiedersi dove fossero in quel momento le forze dell’ordine, così come in tante altre segnalazioni.
Nonostante questa storia non sia finita in tragedia, ciò non giustifica la mancanza di controllo che pervade Milano e dintorni, una città moderna, ecclettica, in costante crescita, paragonabile ad un quadro futurista per la sua dinamicità