Di Francesca Spano. Mens sana in corpore sano :  i due punti cardini dell’esistenza umana. Soffermiamoci su uno di questi due aspetti, la salute mentale. Quanto peso diamo oggi a questo lato di noi stessi e quanto realmente ci prendiamo cura della nostra mente? Decisamente poco. Ed è questo il motivo per cui sentiamo ancora oggi casi in cui malati mentali in libero stato di circolazione compiono atrocità danneggiando la vita altrui. È questo il caso di Gabriele Priori, 33 enne di Jesi, l’orco di turno arrestato per aver violentato una bambina di appena sei anni in un campeggio di Magione dove lavora come animatore e per il possesso di immagini pedopornografiche. Risale allo scorso agosto quella che doveva essere una serena vacanza di famiglia ma che si è trasformata in un vero e proprio incubo segnando nettamente l’esistenza di una piccola ragazzina. Questo non è il primo reato del genere commesso da Gabriele Priori. Infatti, era già stato al centro di un’inchiesta per violenza sessuale su minore nel 2019 ad Ancona, per cui è stato condannato a sei anni di reclusione con riconoscimento di semi infermità mentale. Ma il necessario bisogno di aiuto dell’uomo e quindi la necessità di intervenire con un percorso psicoterapeutico è passata in secondo piano lasciandolo nelle condizioni di alimentare la sua malattia. Il 33enne ha mostrato chiare difficoltà anche nello scontare la pena che gli e’ stata inflitta ovvero arresti domiciliari . È stato nel pomeriggio di martedì 31 Ottobre che Gabriele Priori si è allontanato dalla sua abitazione tornando dopo 3 ore. La sua giustificazione? “Avevo mal di schiena sono uscito a fare una passeggiata”. I sospetti però che questa passeggiata si sia trasformata in una caccia ai minori non è da sottovalutare. È il suo stesso avvocato che dichiara di avere difronte una persona che ha bisogno di essere curata; una persona che non riesce a sottrarsi a quella che è una vera e propria malattia: la devianza e le pulsioni che ha nei confronti dei bambini. Non può e non deve passare inosservato un caso del genere. Non è concepibile che un uomo come Gabriele Priori e altri come lui possano continuare a vivere sotto poca sorveglianza, lasciandoli esposti al rischio di causare gravi danni sulla vita di altri, permettendosi di stroncare sogni e aspettative di vita di bambine piene di gioia e voglia di vivere. Confidiamo nella legge e attendiamo l’esito dell’interrogatorio che si terra quest’oggi 2 Novembre a Perugia con il gip Piercarlo Frabotta, che potrebbe decidere per un inasprimento della pena.