Di Jasmine Natalini. Il femminicidio rappresenta un male profondo e allarmante all’interno della nostra società, richiamando l’attenzione su una grave violenza di genere che miete vittime. Questo fenomeno non conosce confini, colpendo donne di tutte le età, estrazioni sociali ed etnie. È un problema che va oltre la violenza fisica, influenzando le vite delle donne a molti livelli.

La radice del femminicidio risiede in una cultura patriarcale che perpetua la disuguaglianza e l’oppressione delle donne. Infatti la percezione errata che le donne siano di proprietà degli uomini è alla base di molte di queste tragiche storie. La violenza domestica, la gelosia e l’insicurezza spesso portano a episodi di femminicidio, rivelando un sistema giuridico spesso incapace di proteggere le vittime.

Io credo che ogni volta che veniamo a conoscenza di un nuovo caso, ci sentiamo indignate e spaventate. La paura e la consapevolezza del femminicidio sono sempre presenti nella nostra vita quotidiana. Ci rendiamo conto che potremmo essere vittime in qualsiasi momento di azioni orribili come stupri, uccisioni o pestaggi. In sostanza per noi giovani donne, vivere con la costante consapevolezza del femminicidio è un peso emotivo che porta con sé una serie di riflessioni e domande. Mi chiedo se sarò al sicuro mentre cammino da sola di notte. Mi chiedo se dovrei rispondere alle chiamate sconosciute. Mi chiedo se devo essere sempre vigile quando esco con gli amici. Queste domande ci accompagnano costantemente, finendo per condizionare le nostre scelte e i nostri  comportamenti.

Tuttavia, ritengo che questa paura non deve farci arrendere. Al contrario, deve motivare ognuna di noi a essere forte e determinata in quella che è la “nostra” lotta contro il femminicidio. Noi dobbiamo innanzitutto dimostrare di essere consapevoli di questi diversi casi , educare gli altri e sostenere le vittime. Credo che noi tutte vogliamo costruire un futuro in cui le giovani donne possano godere di una vita libera dalla paura e dalla violenza, dove il rispetto e l’uguaglianza siano la norma e per riuscirci è necessario un impegno collettivo. Ovvero ogni individuo deve essere un alleato nella lotta contro il femminicidio, denunciando qualsiasi segno di abuso o violenza di genere, perché  solo attraverso l’unità e il cambiamento sistematico possiamo sperare di porre fine a questo flagello e proteggere le vite delle donne.