Di Giulia Vari. “La ragazza con la fascetta e la sua coetanea dai capelli ricci”, vengono ormai definite così dall’opinione pubblica, Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, le due ragazze scomparse in circostanze inspiegabili nel lontano 1983. È proprio di qualche giorno la decisione del Parlamento di creare una commissione bicamerale per riuscire finalmente a mettere la parola fine su questi due struggenti casi. Si tratta di un passaggio epocale, in questo giallo a metà tra cronaca e storia, sul quale per ben quattro decenni qualsiasi persona ha pensato di esprimere la propria opinione; desta ben più di qualche sospetto la decisione di una commissione bicamerale ( dotata degli stessi poteri della magistratura, e con un arco di tempo notevole davanti, l’intera legislatura)  poiché tutto ciò accrediterebbe il più inquietante degli scenari, non un mero fattaccio di cronaca ma un’azione criminale di ricatto caratterizzato dalla presenza in società, politica e chiesa di soggetti occulti. Mi stupisce molto leggere che anche solo un’ipotesi del genere possa destare così tanto scalpore, come quasi a volerci dire che se finora qualcuno avesse avuto dubbi su tute queste persone fosse stato un malfidato. Non scordiamoci che sin dal primo momento uno dei più grandi protagonisti di questo caso seppur a metà, è stata proprio la chiesa, quando sotto i riflettori ci finì Papa Wojtyla con il suo attentato dove entrò in campo anche la figura di Ali Ağca e i lupi grigi; voltiamoci dall’altra parte e troveremo la misteriosa morte del banchiere amico di Paolo VI, Roberto Calvi collegando quindi sempre di più il caso alla chiesa e alla malagestione delle casse vaticane. “Siamo molto contenti e auguriamo buon lavoro ai parlamentari che saranno scelti in commissione.” così commentano Pietro Orlandi e il suo legale; molto entusiasta e fiduciosa nella giustizia anche la sorella di Mirella Gregori. L’unica cosa che ci è data dire ora è solamente: che venga fatta giustizia ed esca la verità!.