Di Gianluca Maddaloni. Il lavoro in Italia riparte alla grande con la disoccupazione al 7,4% a settembre 2023, uno dei tassi più bassi degli ultimi anni. Questo è dovuto a diversi fattori, tra cui la forte ripresa economica post-pandemica, la crescita del settore turistico e l’aumento dei lavoratori stranieri. La crescita del mercato del lavoro è indubbiamente una buona notizia per l’economia italiana. Più persone occupate significa più consumi, che a loro volta supportano la crescita economica.

Per rendere la ripresa ancora più vigorosa, è importante, oltre a riqualificare i senior, investire nella formazione dei lavoratori che si affacciano per la prima volta sul mercato occupazionale.

Bisogna anche creare condizioni favorevoli alle imprese, in modo che possano continuare a crescere e creare nuovi posti di lavoro.  I settori che offrono maggiori opportunità sono il turismo, la ristorazione, la logistica, l’informatica e le tecnologie innovative.

Per chi invece ha difficoltà è stato introdotto il programma GOL, Garanzia Occupabilità dei Lavoratori, che mira a massimizzare l’occupazione in Italia. Si basa su un approccio integrato, che combina interventi di orientamento, formazione e accompagnamento al lavoro. L’attuazione del Piano di Ripresa e Resilienza che il governo sta portando avanti con determinazione, ha portando incentivi all’occupazione giovanile con la creazione di posti di lavoro in diversi settori, come la transizione ecologica, la digitalizzazione e l’innovazione. La Commissione Europea ha valutato positivamente la richiesta dell’Italia e ha approvato il pagamento della quarta rata del PNRR, pari a 16,5 miliardi di euro. L’erogazione dei fondi avverrà entro la fine dell’anno.

Tuttavia, è importante notare che la crisi lavorativa non è ancora terminata. Il tasso di disoccupazione rimane ancora superiore alla media europea. I motivi che portano i ragazzi ad avere difficoltà nella ricerca di una occupazione sono: la mancanza di competenze adeguate, che spesso non corrispondono alle esigenze del mercato del lavoro. La difficoltà di accesso ad una occupazione per i soggetti con disabilità o altri svantaggi e le discriminazioni di genere, che rendono più difficile per le giovani donne trovare un impiego.

A questi impedimenti si aggiungono le incertezze legate alla crisi energetica e alle due guerre, in Ucraina e in Medio Oriente. Se la crisi geopolitica in queste aree dovesse aggravarsi difficilmente si potrebbe evitare un un impatto negativo sull’economia italiana, con un rallentamento della crescita e un aumento della disoccupazione. I rimedi sono misure come l’orientamento degli studenti verso una formazione di tipo tecnico scientifico e qualifiche professionali coerenti con le richieste delle imprese. Intanto va registrata positivamente la riduzione del costo del lavoro, già avviata con gli interventi sul cuneo fiscale, e la promozione della parità di genere, con misure di sostegno alle famiglie e alle lavoratrici madri in particolare. Stando alle scelte operate con la manovra economica all’esame del parlamento e approvata con qualche riserva dalla Commissione Europea, il Governo sembra muoversi in questa direzione, ma appare indispensabile un impegno comune da parte di tutte le parti sociali: istituzioni, imprese e sindacati per assicurare una prospettiva occupazionale più stabile alle nuove leve del mercato del lavoro. La disoccupazione giovanile è sempre in agguato e può rappresentare una bomba a orologeria per lo sviluppo del Paese. Se non verranno preparati per tempo rimedi efficaci, il trend positivo degli ultimi mesi potrebbe esaurirsi, col rischio di perdere un’intera generazione di giovani, e conseguenze a cascata per l’economia e la società.

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