Di Siria Floridi. “The Haunting of Hill House”, una serie la cui intenzione non è unicamente quella di far saltare dallo spavento gli spettatori. Infatti nel corso dei suoi 10 episodi non vi sono molti jump-scares. Mike Flanagan non si limita ad un elemento così basilare, spesso infatti, quasi ci si dimentica che stiamo guardando un horror.  Il regista sostiene che prima ancora di aver paura bisogna empatizzare con i personaggi, poiché solo se ci affezioniamo a questi possiamo avere angoscia che gli accada qualcosa di brutto. Infatti puntata dopo puntata ci legheremo sempre di più a ogni singolo personaggio, grazie a uno storytelling molto raffinato.

 

La storia che ci viene raccontata si sviluppa su due linee temporali: quella del passato ambientata negli anni ’80, e quella del presente ambientata ai giorni d’oggi.

 

La famiglia Crain passa un’estate dei primi anni ’80 nella tenuta di Hill House, comprata dai due genitori, lei architetto e lui costruttore, per rimetterla a nuovo e rivenderla a un prezzo maggiorato. I due fanno questo da sempre, e da sempre sono seguiti dai loro cinque figli. A un certo punto però, una serie di eventi terrificanti e inquietanti li spinge ad abbandonare la casa, lasciandosi alle spalle la morte di un membro della famiglia. Da adulti il nucleo famigliare ormai frammentato si riunisce per affrontare un’ulteriore tragedia, che li costringe a fare i conti con i fantasmi del loro passato.

I cinque figli hanno un significato ben preciso, impersonano le cinque fasi dell’elaborazione del lutto: Rifiuto, rabbia, negazione, depressione e accettazione. Grazie a questo Flanagan rende questa serie ancora più profonda. È una storia che va seguita con un occhio molto attento per capire a pieno il suo significato.

 

I dettagli fanno la differenza, e sono proprio loro a rendere questa serie brillante, come ad esempio il piano sequenza che troviamo nel sesto episodio: circa 20 minuti senza tagli, o meglio con dei tagli fantasma. Questa tecnica cinematografica ci permette di immergerci a pieno nella scena e farci sentire parte di essa.

“L’interno della casa è stato disegnato per nascondere i fantasmi”, ha rivelato il regista Mike Flanagan. Se guardiamo attentamente ci accorgiamo che in ogni episodio ci sono tra gli 8 e i 10 fantasmi nascosti in piena vista a cui non prestiamo attenzione. Un altro dettaglio che impreziosisce la serie.

 

È una serie originale Netflix da non perdere; emozionante e struggente. Quando il puzzle di questa storia prenderà forma e collegheremo tutti i pezzi, sarà difficile non commuoversi.