Di Alice Sarnelli. Quella che fino alla stagione passata era la favola Aprilia, quest’anno assomiglia più ad una certezza: sull’asfalto texano del COTA (Circuit of the Americas), lo spagnolo Maverick Viñales e la sua Aprilia hanno vinto tutto.

 

E’ di un weekend da foto ricordo, dove un Viñales perfettamente padrone delle sue staccate e della traiettoria delle proprie curve ha silentemente dipinto un capolavoro, recuperando le posizioni perse per colpa di un contatto al via. E il merito non è solo del catalano, ma anche del team, che sta perfezionando sempre di più quella creatura corvina tanto da aspirare a diventare un’insidiosa minaccia per le Ducati.

 

Già in Portogallo l’Aprilia numero dodici è apparsa in splendida forma, vincendo la Sprint Race del sabato ma ritrovandosi a far i conti con dei problemi tecnici nella gara della domenica, che lo hanno costretto a ritirarsi. Un segno che a Noale il team sta cercando di portare la moto alle estreme conseguenze, valorizzando finalmente quel potenziale che potrebbe mettere la squadra capitanata da Massimo Rivola nelle condizioni di insidiare il dominio Ducati almeno nella classifica Piloti, data la sfida impari nel numero di esemplari in pista nel Mondiale Costruttori.

 

Tuttavia, le altalenanti prestazioni di Maverick Viñales, spesso dovute ai suoi umori e sentimenti passeggeri, son note al Paddock per essere motivo di inconsistenza nei momenti più importanti della stagione. Celebre è quel gesto di accecato nervosismo compiuto ai danni della sua precedente scuderia, la Yamaha, quando con un gesto tentò di spaccare il motore della sua moto, ormai frustrato dalle sue pessime prestazioni.

 

Al contrario, il due volte campione del Motomondiale Pecco Bagnaia, attualmente un un grande assente nei primi appuntamenti di questa stagione, evidenzia un trend che riprende quelli degli scorsi anni e che lui stesso ha messo in luce, dichiarando l’inizio del campionato simile a quello del 2022: traballante nei risultati delle prime gare, salvo poi vincere ogni appuntamento nella seconda parte della stagione.

 

Piloti a parte, l’Aprilia è una faccia dell’Italia che ancora passa inosservata, ma che di soppiatto sta iniziando a guadagnare terreno sulla concorrenza. La loro è sempre stata una favola, una grande storia di sport, e ora che inizia a brillare di luce propria, speriamo che possa portare la bandiera tricolore ancora più in alto.

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