Di Marilisa Bracaglia. La parola è in declino ma la lettura può salvarci. Tra i trend un fenomeno singolare: il Booktok. Con l’innovazione tecnologica il mondo ha preso a girare più rapidamente, è come “accelerato”. La comunicazione attraverso le nuove apparecchiature quali PC, tablet e smartphone, si è fatta immediata, rapida più che mai. E se ciò ha contribuito ad allargare i nostri orizzonti, aprire le menti è facilitato il confronto, ha anche segnato la “decadenza” della lingua, della bella forma e della corretta grammatica.
Un barlume di speranza c’è. Se fino a questo momento la tastiera del telefono sembra essere stata unicamente fonte di difficoltà e dilemmi, la cosiddetta generazione Z potrebbe averne trovato un uso alternativo e senza dubbio originale. Presente già da qualche anno, oggi prende sempre più piede il peculiare fenomeno del ‘BookTok’. Attraverso la celebre piattaforma di TikTok, incentrata sulla creazione e diffusione di video brevi, gli utenti hanno incominciato a condividere recensioni, opinioni e consigli narrativi, andando a creare una spettacolare comunità di lettori appassionati e coinvolti, rendendo così l’esperienza della lettura universalmente accessibile. Romanzi d’amore e libri young adult, gialli e Noir, si spazia dal fantasy ai racconti mitologici, fino al recupero dei grandi classici che sfidano ogni epoca e tempo. Queste giovani e fresche menti sembrano aver capito a pieno l’insegnamento: leggere unisce le masse, crea ineguagliabili occasioni e un senso di collettività impareggiabile.
Imparare dai grandi
La lettura è sapere e conoscenza, è cultura e tradizione di un popolo ma, più di tutto, la lettura è libertà dell’individuo nella società contemporanea che ci vuole ignari e inconsapevoli. “Un libro è una pistola carica”. Questo il monito dell’immenso Ray Bradbury, scrittore e sceneggiatore
statunitense e il suo celebre libro, ‘Fahrenheit 451’, una lezione di vita nata nel 1951 ma attuale più che mai.
“ Le cose che voi cercate,
Montag, sono su questa
terra,
ma il solo modo per cui
l’uomo medio potrà vederne il novantanove per cento
sarà
un libro.”