Di Ilaria Corazzi. La situazione, purtroppo, è chiara: siamo figli di un’intera cultura che, troppo spesso, fa dell’alcol e dell’abuso di sostanze una forma di evasione dai propri disagi.
Ogni settimana migliaia di giovani si riversano nelle discoteche o nei locali notturni alla ricerca di sostanze in grado di alterare la propria percezione della realtà e di un appagamento, apparentem

ente presente in un bicchiere o in una dose: l’assunzione di alcol e droghe non rappresenta solo la manifestazione di un malessere, ma è spesso anche responsabile degli incidenti stradali mortali che ogni giorno causano vittime innocenti. Eppure, le istituzioni sembrano rimanere indifferenti, le leggi ignorate, i controlli insufficienti e le famiglie continuano ad essere assenti nella vita dei propri figli i quali, alla ricerca di un supporto emotivo, cercano conforto nei vizi e in comportamenti autodistruttivi.

Non basta più una semplice regolamentazione sull’orario di vendita o l’età legale per acquistare alcolici, la verità è che lo sballo del sabato sera è solo il segnale di un profondo disagio che va oltre il semplice divertimento: si tratta di un grido d’aiuto che, troppe volte, rimane inascoltato, ma che non possiamo permettere diventi il simbolo della nostra impotenza.
Oggi più che mai, risulta urgente e necessario un cambiamento che parta da un coinvolgimento attivo delle istituzioni, delle famiglie e della società tutta: solo così possiamo restituire ai giovani la speranza di una vita piena, sana e quanto più lontana dalle sostanze e dal pericolo.