Di Fabiola Capone Braga.
Gli scienziati hanno immortalato la possibile formazione di pianeti attorno a una giovane stella non dissimile dal nostro Sole.
Studiando giovani sistemi planetari attorno ad altre stelle, gli astronomi possono indagare sulle nostre lontane origini. Tomoyuki Kudo del National Astronomical Observatory of Japan (NAOJ) e il suo team hanno osservato una stella con caratteristiche molto simili a quelle del sole, intorno alla costellazione del Toro, che suggerisce la formazione di un sistema planetario simile al nostro.
Il sistema è composto da due anelli di polveri e gas, paragonabili a quelli delle asteroidi nostre, all’interno delle quali potrebbero essersi formato un pianeta simile ad Urano o Nettuno.
“Siamo interessati ad osservare in dettaglio la regione interna del disco, perché la Terra si è formata in una zona simile attorno al giovane Sole”, ha affermato Jun Hashimoto dell’Astrobiology Center.
Per definire la nozione di abitabilità occorre studiare le stelle. Questa dipende in effetti in gran parte dalle caratteristiche del sistema planetario (e dunque della stella) che lo ospita. Per zona abitabile s’intende quindi la regione intorno ad una stella ove è teoricamente possibile per un pianeta mantenere acqua liquida sulla sua superficie.
Questo termine può riferirsi anche alla fascia del nostro sistema Solare, quale per esempio Marte. Oggi non può essere considerato “abitabile” per il genere umano ma in passato, si ipotizza, sembra ci sia stata vita e questo incuriosisce da anni gli astronomi e astrobiologi. La domanda che si pongono è dove sono finiti i suoi abitati? O come sono morti?
Stiamo parlando di vita al di fuori del nostro pianeta! Molte sono state le teorie su questo argomento e il cinema ne ha approfittato, parlando di abitare sulla Luna o di alieni che invadono il nostro pianeta come Indipendence Day, in cui gli alieni vogliono invadere la Terra; World Invasion in cui gli alieni vogliono invadere la Terra; La Guerra dei mondi, in cui gli alieni vogliono invadere la Terra. Insomma non solo gli alieni sembrano cattivi ma sembra quasi che ci siamo solo noi nell’intero universo da invadere! Magari non è così, magari esistono e ci stanno cercando anche loro o siamo noi frutto di ciò che è successo su Marte, sempre che su Marte ci sia stata vita. Ma le prove che sul pianeta rosso c’è stata vita esistono, e le abbiamo dal 1984, quando un gruppo di ricerca americano raccolse un meteorite di un paio di chilogrammi in Antartide e scoprì al suo interno tracce di batteri fossilizzati. Ma non solo! Sono stati trovati probabili corsi d’acqua. A confermare la presenza d’acqua sul pianeta è stato il ritrovamento di un minerale: l’ematite che sulla Terra si forma solo in presenza di acqua. Sembra però il forte magnetismo e quindi l’abbassamento della pressione abbiano portato il pianeta a ritirare tutta l‘acqua nel sottosuolo e i batteri possano essere stati trasportati, tramite i venti solari, sul nostro pianeta dove hanno trovato un habitat adatto a svilupparsi.
Esiste un programma in America che studia la probabile presenza di forme di vita extraplanetari. Questo è il SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence) che grazie al Green Bank cercano di captare segnali artificiali provenienti da sistemi potenzialmente abitabili, (Se siete interessati provate a vedere il film Contact).
Non dimentichiamoci che stiamo parlando di vita, quindi di extraterrestri; non solo di scoperte di pianeti abitabili dei quali noi un domani potremmo approfittare! Ma voi credete ad altre forme di vita? Come dice Judie Foster nel film Contact: ” se gli alieni non esistesero sarebbero uno spreco di spazio” e io sono d’accordo con lei.