di Fabio Panfili

Vestiti di bianco, eppure non così tanto puri. Si nascondono sotto talari e pastorali. Si difendono a colpi di benedizioni sopra la folla inerme. Vedere queste figure avvolte da un’aura di antica segretezza, da bambino fa impressione. Non molto da adulti, forse. Da bambini ci si accorge dei minimi particolari; l’attenzione per il cerimoniale, la dimestichezza con luoghi e persone che li circondano; preti, vescovi e arcivescovi. Da adulti ci si accorge che sono solamente uomini, forse. Un mondo a parte quello della Chiesa con le sue tradizioni e i suoi diritti sviluppati nel tempo e diventati fossili intoccabili. Quando si entra in una Chiesa si esce necessariamente anche dalla Madre Patria.

Un mondo a parte quello della Chiesa con i suoi valori, le sue tradizioni e anche i suoi diritti, sviluppati nel tempo e ormai diventati fossili intoccabili.

Lasciati all’oratorio per farli divertire, portati la domenica mattina a messa perché è buona educazione, i bambini sono i più facili da manovrare. I piccoli riconoscono in quelle figure dei veri e propri educatori alla vita. Donano loro la fiducia più intima, senza nemmeno fare troppe domande. Si può rimanere affascinati da questo mondo e si è tentati all’idea di volerci entrar a fare parte. Si inizia allora a fare il chierichetto, si viene a contatto e si inizia a maneggiare in prima persona quello che prima si pensava potesse essere solamente osservato da lontano. E la fiducia cresce.

La Chiesa ha da secoli un carattere prettamente autoritario: un’istituzione centralizzata e assoluta, impersonificata nel papa. Un attacco indirizzato alla Chiesa è un attacco ai suoi funzionari e alla loro autorità. È per questo che si sono sempre impegnati ad infangare sul nascere ogni attacco dall’esterno; a nascondere preti pedofili, anche se indesiderati all’interno di diocesi e Vaticano.

Uno dei primi casi scoppiò a Boston: sbandierato dal giornale “The Boston Globe” che pubblicò i nomi di preti, già accusati di pedofilia, che furono protetti dal cardinale Francis Law il quale li riindirizzava periodicamente in altre parrocchie. Questo stimolò l’attenzione di media locali e ed internazionali. Nel 2002 Law fu costretto a rassegnare le dimissioni di fronte a Giovanni Paolo II (che in un primo tempo respinse le sue dimissioni). In seguito il cardinale si scusó pubblicamente e fornì alle autorità giudiziarie i nomi di altri 90 preti pedofili.

Non solo Stati Uniti ma anche molti paesi europei. Nel ’94 in Irlanda il sacerdote Smyth venne indagato per i suoi 40 anni di servizio passati a molestare bambini; inizialmente 17 casi di molestie poi, durante la sua detenzione in carcere dove morirà nel ’97, divenute 74. Solo la punta dell’iceberg. L’inchiesta della Bbc “Sex crimes and the Vatican” indagò su ulteriori casi: circa 100 bambini abusati da 26 sacerdoti. Il caso venne analizzato dalla Congregazione della Dottrina della Fede con a capo l’allora cardinale Ratzinger, accusato dai giornalisti della Bbc di aver infangato le prove ed aver coperto i sacerdoti. Lo stesso Ratzinger, ora papa, che nel 2010 inviò una lettera ai sacerdoti d’Irlanda rivendicando le mancate pene canoniche ai preti accusati di molestie e chiedendo di riconoscere alla Chiesa d’Irlanda i

loro gravi peccati commessi contro ragazzi indifesi, davanti al Signore e davanti agli altri.

Da allora la Chiesa non ha fatto molti passi in avanti; nonostante papa Francesco e la sua recente cacciata dal Vaticano del suo braccio destro il cardinale Pell, a seguito della sua condanna subita dal tribunale di Melbourne, e nonostante  lo stessoBergoglio, poco tempo prima, avesse condannato in un summit tutte i preti che abusano della fiducia dei loro piccoli fedeli. Davvero troppo poco per una vergogna del genere