Di Valentina Golasi. Maggio 2023 e Agosto 2024. Date che si collegano ad un avvenimento agghiacciante. La protagonista è Chiara Petrolini, 22 anni, studentessa universitaria brillante, babysitter responsabile e affidabile, amica di tutti, amorevole in famiglia, partecipava alle iniziative della chiesa, fidanzata dalle elementari con lo stesso ragazzo. La cosiddetta ragazza “casa e chiesa”. Ma qualcosa di macabro si cela dietro questa vita apparentemente perfetta e brillante.

Tutto è iniziato il 12 maggio del 2023.

Chiara era riuscita a tenere nascosta la sua prima gravidanza. Nessuno si era accorto che lei fosse in dolce attesa.

Come? Ancora non è chiaro.

Il primo parto lo esegue da sola nella sua camera tagliandosi il cordone ombelicale con delle forbici. A casa non c’era nessuno.

Il bambino nasce morto, come da lei affermato, decide così di scavare una buca in giardino con le proprie mani e seppellirlo subito dopo averlo partorito.

7 Agosto 2024. Data del secondo infanticidio commesso da Chiara Petrolini. Seconda gravidanza nascosta, anche questa volta nessuno si accorge di nulla. In quella giornata di agosto succede di nuovo lo stesso macabro gesto compiuto dalla 22enne avvenuto il 12 maggio 2023.

“Aveva gli occhi aperti ma non emetteva suoni, così l’ho avvolto in una salvietta e l’ho sepolto nella buca affianco a suo fratello” questa è la dichiarazione agghiacciante fatta dalla ragazza.

Quello che mi chiedo, è il motivo di questo gesto, cosa è passato nella mente di questa ragazza per compiere un atto del genere?

La cosa più sconcertante è di come le persone che la circondavano non si siano accorti che fosse incinta. Come si fa a non notare una cosa del genere?

La famiglia, per quanto apparentemente perfetta , non rendendosi conto che la figlia fosse in dolce attesa fa sorgere molti dubbi.

Chiara afferma che non ha voluto dire nulla per non creare peso alla famiglia, dato che la nonna non stava molto bene in quel periodo.

Forse tutta questa perfezione apparente nella sua vita l’ha portata ad avere molte più ombre e deviazioni malate di quello che si possa pensare.

Poteva ricorrere all’aborto, cosa che non ha fatto, evitando di compiere un orrore simile.

Una madre che uccide per ben due volte i propri figli, non è un incidente, non ci sono giustificazioni. È un atto volontario.

Avvolgere in una salvietta il proprio figlio, quando ha ancora gli occhi aperti, seppellirne un’altro subito dopo essere nato morto, per poi partire per New York come se niente fosse, questo è da condannare.

La famiglia se fosse stata perfetta avrebbe indagato sulla figlia.

Mi chiedo una madre, che è passata prima di lei attraverso una gravidanza, come faccia a non accorgersi che sua figlia, sotto il suo stesso tetto, sia incinta.

Domandiamoci inoltre come è possibile non aver avuto un crollo emotivo tale da destare attenzione e preoccupazione alle persone che le erano accanto.

Non esistono famiglie perfette, ci sono disagi psicologici che spesso si celano dietro a pseudo normalità che non sempre vengono intercettate in modo corretto, dando vita a fenomeni di questa gravità.