Di Eleonora Giusti
Che i nuovi “abitanti” della Capitale siano i sacchi della “monnezza” è ormai noto a tutti; meno nota è invece la situazione degli impianti di smaltimento o per lo meno vi sono molte idee confuse a riguardo. Ad illustrarci e rendere più chiara la situazione “amministrativa” è stato il quadro emerso degli “Stati Generali dei rifiuti nel Lazio, caso Roma” il dibattito pubblico svolto alla Casa del Cinema di Villa Borghese (Roma) a cui hanno partecipato il Ministero dell’Ambiente, Ispra, Regione Lazio e Fareambiente. Ormai da quando Malagrotta è stata chiusa nel 2013, lo smaltimento rifiuti di Roma dipende ancora dal trasferimento fuori Regione e dalla disponibilità di alcune province nel Lazio, ma per ritrovare la propria autosufficienza ha bisogno di nuovi impianti di smaltimento. A rendere più critica la situazione sono inoltre gli innumerevoli atti di vandalismo, che vedono numerosi cassonetti in fiamme ma soprattutto c’è una grande preoccupazione da parte dell’associazione degli alberghi Ada Lazio, che denuncia una criticità dal punto di vista turistico, sopratutto riguardo l’immagine di degrado della Capitale che si sta diffondendo all’estero. A protestare è anche lo stesso Movimento 5 Stelle, chiedendo all’Ama un piano regionale per risolvere la situazione. La situazione di anno in anno sembra degenerare sempre di più rispetto al 2017, nel 2018 c’è stato un aumento di rifiuti dell’8% che però hanno evidenziato sempre di più i problemi degli impianti. Gli unici impianti Tmb della Capitale sono due ma entrambi richiedono manutenzione dopo circa otto anni di servizio continuo e ovviamente i costi di tale manutenzione dovranno andare a pesare su gli innumerevoli debiti di Ama. La questione che si è sollevata negli ultimi giorni però riguarda la costruzione di inceneritori, di cui il Lazio fa già uso, spedendo i rifiuti nell’inceneritore austriaco; la Raggi ha però bloccato questo flusso di idee, ha infatti affermato che tale soluzione “E’ vietata”, seguendo le direttive della Commissione Europea che lo scorso gennaio si è espressa “fortemente contraria” a questo tipo di smaltimento, preferendo il riciclo e il riuso. La stessa commissione però ha risposto alla Sindaca affermando che “Inceneritori e discariche non sono l’opzione favorita per quanto concerne i metodi di smaltimento rifiuti, ma sono ancora necessari”.