Di Alessandro Duca. Fuochi d’artificio nel penultimo gran premio del mondiale F1; a Interlagos nonostante i titoli già assegnati va in scena uno spettacolare gran premio ricco di colpi di scena. Nel sabato delle qualifiche già si mostrano i team che andranno a battagliare per il podio(o almeno così si pensava), con la pole di Verstappen seguito dal ferrarista Vettel con alle spalle le due Mercedes di Bottas e Hamilton; nelle retrovie Leclerc, che sconta una penalità per aver sostituito la power unit, protagonista di diverse accuse da parte degli altri team (Red Bull in primis) per il sospetto aumento di potenza negli ultimi gran premi. Ma tornando alla gara, allo spegnimento dei semafori la gara si assesta e, procede, senza grandi sorprese, con Verstappen che detta il passo e la zona podio che vede alternarsi la presenza Mercedes-Ferrari, con un continuo rovesciamento delle posizioni dettato dal cambio gomme che, sul tortuoso circuito Brasiliano soffrono non poco.
Bisogna aspettare oltre la metà gara per assistere a tanti colpi di scena; il primo, durante un bellissimo duello Leclerc-Bottas, con il monegasco che tiene la posizione come un veterano, la monoposto del pilota finlandese si ferma, decretando uno dei pochissimi problemi di affidabilità della mercedes di quest’anno, cioè una power unit che soffre il caldo. A seguito del ritiro di Bottas quindi interviene la safety car che rimescola completamente le carte, con tanti piloti che cominciano a coltivare belle speranze; finito il lavoro della safety, con tutti i piloti appallottolati, assistiamo a un altro bel duello tra il giovane Albon e Vettel. Durante il giro 66 mentre entrambe le Ferrari lottano per una piazza d’onore accade l’impensabile, durante il sorpasso di Vettel sul compagno di squadra, il primo, stringe troppo la traiettoria colpendo la monoposto del monegasco e distruggendo la sua gomma posteriore, decretando il ritiro di entrambi, complicando così un rapporto che già nei mesi passati si era incrinato e, che ora, dopo questo errore da gara di kart tra amici, sarà difficile da risaldare.
Il penultimo giro è da vero cardiopalma, dato che con l’uscita delle due monoposto rosse le posizioni si mescolano ancor di più; infatti a dettare il passo sono le due monoposto Red Bull che assaporano una dolce doppietta, interrotta però da una cattiva entrata di Hamilton su Albon mandandolo in testa coda; lo stesso pluricampione nell’ultimo giro si fa beffare al fotofinish dal giovane Gasly, che coglie il primo podio in carriera alla guida della toro rosso. A completare il podio ci pensa l’altrettanto giovane Carlos Sainz, che scalza Hamilton a seguito della penalità inflittagli, dimostrando comunque che nonostante il sesto titolo iridato in tasca, il polita inglese non molla mai. Ottima chiusura per la scuderia italiana dell’alfa romeo con Raikonnen e il nostro Antonio Giovinazzi rispettivamente in quarta e quinta posizione. Come si era prospettato quindi la competizione è sempre alta e chissà che anche nell’ultimo gran premio di Abu Dhabi non si assisterà solo ad una passerella ma un altra grande battaglia per chiudere al meglio questa stagione di motori.