Di Fabiola Capone Braga

Dopo più di quattro mesi i Gilet Gialli non hanno ancora smesso di manifestare. Parigi a ferro e fuoco. I Gilet Gialli non abbandonano le loro proteste e continuano a manifestare per la città distruggendola. Uno dei posti più romantici del mondo, Le Champs-Elysèes, è stato testimone di diversi scontri tra forze dell’ordine manifestanti scesi in piazza per manifestare per il quarto mese consecutivo.
Come è successo nell’845, la città è stata barricata e la gendarmerie ha dovuto far uso di gas lacrimogeni per far sì che la folla si disperdesse. L’arco tra i più famosi  del mondo, l’Arco di Trionfo, è stato sfregiato con scritte da parte dei manifestanti e a Place d’Etoil nella, quale è collocato l’arco, i black cloc hanno affrontato i manifestanti armati di pietre e ciottoli.
Sono state arrestate centoventuno persone, secondo la prefettura parigina, e sembra che per la prima volta dall’inizio della manifestazione il primo ministro, Edourd Philippe, e il ministro dell’interno, Christophe Castaner, si sono presentati al fianco delle forze dell’ordine a pochi metri da Gilet Gialli. “Oggi qualche migliaio di vandali sono venuti a Parigi per attaccare le forze dell’ordine, i simboli dello Stato, la proprietà privata e la democrazia” afferma Philippe, “Io sono venuto a esprime il mio sostegno a queste grandi forze dell’ordine”, scrive su Twitter il ministro.
Il numero di persone che aderiscono alla manifestazione è sempre in crescita; infatti il ministero dell’interno ha comunicato che, se all’inizio erano settemila manifestanti di cui duemilacinquecento solo a Parigi, ora sono più di quattordicimila di cui diecimila nella città.
Ma la loro protesta non si ferma davanti a niente, non solo rovinando i monumenti, ma distruggendo ristoranti e negozi come Bulgari e Fouquet, ristorante dove in cui Sarkozy festeggiò la sua elezione. Quest’ultimo dato alle fiamme, che si sono levate sino a sera non solo dal ristorante ma anche dai negozi vicini, quali edicole di giornali e negozi di vario tipo. Insomma la situazione che si presentava al visitatore di quello che resta della «più bella avenue del mondo» – come amano chiamarla i francesi – è impressionante. Ma i danni sarebbero potuti essere di più dal punto di vista umano, come il caso della banca data alle fiamme che ha incendiato uno dei palazzi vicini, che i pompieri sono stati costretti ad evacuare.
Il governo si è rivelato così incompetente, davanti a tutto questo tanto da far tornare dalla vacanze il presidente Macron, costretto dalla montagna a tornare a Parigi per risolvere la situazione. Appena rientrato ha immediatamente dichiarato: «Bisogna prendere delle decisioni chiare affinché tutto questo non si ripeta», aggiungendo «Quel che è avvenuto sugli Champs Elysees non si chiama manifestazione. Tutti coloro che erano là sono complici di quanto è accaduto».

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