Di Davide Perrucci.

Il ministro degli Interni “archivia” la sfilata buonista: “Bene le manifestazioni pacifiche, ma io non mollo”. Salvini sembra non considerare affatto le manifestazioni che sono state fatte dalla sinistra e dalle ONG, tanto da liquidarle con un semplice:” bravi, ma non serve a nulla” facendolo ovviamente intendere, ma approfondiamo.

in Italia si arriva solo col permesso, lotta dura a scafisti, trafficanti, mafiosi e sfruttatori”. Una frase chiara che di fatto non cambia la linea del ministero degli Interni sulla gestione dei flussi migratori. di tutta risposta la sinistra interviene con le dichiarazioni di Beppe Sala:”Siamo ancora in tanti, tantissimi, qui a Milano acredere nei diritti civili e nella pari dignità di tutti gli individui. E, anche se a volte ci si smarrisce nel timore di rappresentare il passato, il futuro siamo noi. Nessuna paura. Sarà così o non sarà niente”, ha affermato il primo cittadino del capoluogo lombardo. Una discussione quella sulle ONG e sulla posizione di Salvini che va avanti ormai da tempo, nessuna delle due realtà sembra muoversi di un millimetro dalle proprie affermazioni  dai propri pensieri. La lotta anzi, sembra farsi sempre più sanguinosa a giudicare dalle recenti affermazioni del vicepremier secondo le quali egli avrebbe prove consistenti  riguardo ai contatti tra le ONG e i trafficanti. Affermazioni che fanno quantomeno raggelare il sangue.

Durante la conferenza stampa al Viminale il vicepremier ha detto:  “All’inizio del 2018 i migranti ospiti delle strutture di accoglienza erano 183 mila; a un anno di distanza sono 133 mila, ovvero 50 mila in meno. Per la prima volta dopo tanti anni, nel 2019 fino ad oggi, ci sono state più espulsioni che arrivi via mare: gli sbarchi sono stati 155 a fronte di 221 rimpatri effettuati e di 368 respingimenti alla frontiera”. Questi numeri sono indicativi, della reale efficacia dei provvedimenti del Viminale, che però le ONG fanno fatica ad accettare.  Il 19 marzo le ONG soccorrono 49 migranti, IL TWEET DELLA ONG – Su Twitter i volontari scrivono di aver “incrociato un gommone in avaria che stava affondando con una cinquantina di persone a bordo. Li stiamo già soccorrendo. La cosiddetta Guardia costiera libica, arrivata in un secondo momento, si sta dirigendo verso di noi”.
L’intervento di soccorso è avvenuto in acque Sar libiche. Secondo quanto è stato comunicato alle autorità italiane la Guardia Costiera libica ha assunto il coordinamento del soccorso e ha inviato nella zona dove si trovava il gommone una motovedetta.

di tutta risposta Matteo Salvini ha firmato una direttiva che ha poi inviato in serata ai capi di polizia, carabinieri, guardia di finanza, capitaneria di porto, Marina e Stato Maggiore della difesa invitandoli ad attenersi “scrupolosamente” al provvedimento per prevenire “anche a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica dello Stato italiani, l’ingresso illegale di immigrati sul territorio nazionale”. Insomma, un vero stop a quelle che definisce “le azioni illegali delle Ong”.

In definitiva: si sovrappongono due grandi realtà, il Viminale che col suo pugno di ferro e senza pietà continua sulla linea de:”l’Italia agli italiani”, e le ONG che sembrano voler combattere per la difesa dei diritti civili ma vengono sempre più screditate addirittura con la dichiarazione del possesso di presunte intercettazioni, a chi credere? Ai posteri l’ardua sentenza.

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