Di Chiara Sabatini.

C’è chi dice che Gomorra, così come Romanzo Criminale o Suburra, è una serie televisiva violenta, cruda e pericolosa e chi invece dice che è preziosa; chi dice che è un buon racconto della realtà, chi dice che è un’esagerazione, chi pensa che combatte la camorra, chi sostiene che l’aiuta suggerendo idee brillanti e ingegnose.

Il dibattito può essere infinito, ma sia chi si schiera dalla parte pro serie televisive mafiose, che dalla parte contro, può avere ragione. Gomorra infatti è una serie televisiva curiosa perché da un lato presenta un lato della realtà abbastanza sconosciuto per alcuni telespettatori, che magari non vivono a Napoli ma che attraverso la bravura di Roberto Saviano, possono capire perfettamente lo stile di vita “camorrese”, dall’altro potrebbe comunque rientrare in quella categoria di programmi televisivi volgari e controproducenti, in quanto quei soggetti portati in scena, sia culturalmente che caratterialmente, non sono adatti a influenzare le persone nelle loro opinioni e comportamenti. Specialmente per i giovani potrebbe essere molto pericoloso, in quanto da quella normalizzazione della violenza, della moralità e dello spaccio di cocaina, si potrebbero trarre dei modelli influenzanti e delle eccitazioni disadatte.

Gomorra tuttavia è una fiction ispirata a fatti realmente accaduti, come il possedere una piazza di spaccio, spargimenti di sangue avvenuti tra faide per il dominio del territorio, scambio di sostanze stupefacenti e anche pratiche di assunzione, dunque non è colpevole di istigazione a quegli atti girati in televisione, bensì ne è una fedele rappresentazione, con qualcosa in più ovviamente frutto dell’ispirazione di Saviano, ma comunque niente di nuovo.

Se però guardiamo questa serie con gli occhi di un ragazzo, che conosce questo tipo di realtà in linea molto generale, ma che non ci è mai finito dentro per fortuna, ci accorgeremo che inevitabilmente penserà cose tipo: vendendo la droga si guadagna bene, lavorare onestamente non ti permette di avere una vita agiata, la vita dell’altro non ha alcun valore perciò tanto vale levargliela per arricchirsi, studiare non serve a nulla, basta avere le amicizie giuste e stare nel posto giusto, se sei come loro verrai rispettato da tutti o peggio ancora si potrebbe pensare che vivere a Napoli comporti fare il criminale da grande. Sono idee che non si possono scampare ma ovviamente non per forza da mettere in atto; tutto ruota intorno all’intelligenza e soprattutto all’educazione del ragazzo, è lui l’artefice del suo destino e compiere quegli atti si sa cosa comporta la maggior parte delle volte.

Sono state girate anche altre serie tv mafiose come Romanzo Criminale, che ha portato alla luce e ad una maggiore conoscenza la storia della banda della magliana, ma comunque Gomorra è una delle migliori sia per quanto riguarda la vicinanza alla realtà che la crudezza e la violenza delle scene, tutto accompagnato da un cast mozzafiato, senza filtri o effetti speciali.

Lo scopo di queste serie televisive è sia positivo che negativo, ma tuttavia l’ unica speranza che possiamo augurarci è che questi scandali girati in chiave cinematografica, restino solo ed esclusivamente sul set e non prendano il sopravvento nella società odierna più di quanto già non l’abbiano fatto.