Di Lorenzo Giannetti.

Non solo fiori, bel tempo e voglia d’estate, la primavera che è entrata qualche giorno fa porta con sé anche un carico di allergie e raffreddori stagionali. Nel periodo in cui tutti si sentono più rilassati e le giornate iniziano ad allungarsi, il nemico numero uno è il polline che, complice il vento, finisce per andarsi ad intrufolare in ogni angolo delle nostre città. Fra nasi arrossati e pelle irritata sono in molti però che non si recano dal proprio medico per affrontare questi sintomi. Si preferisce invece utilizzare metodi caserecci ed evitare parchi e luoghi ventosi in generale, di fatto sottovalutando il fenomeno. Medicalmente parlando la reazione allergica consiste in una sovrapproduzione di un determinato tipo di anticorpi data da alterazioni ereditarie del genoma. In altre parole i fattori che regolano la produzione di anticorpi non funzionano correttamente producendone più del dovuto, l’organismo quindi rilascia l’istamina che è la sostanza responsabile delle tipiche reazioni allergiche. Dunque la questione ha tutti i crismi per essere trattata come una patologia vera e proprio che come tale andrebbe affrontata con l’ausilio di un professionista.

Il punto centrale della questione è che, nella nostra società in cui molte conoscenze tecniche, mediche e scientifiche sono a portata anche dei non professionisti del settore, ci sentiamo tutti esperti di tutto. Il parere del medico non è più oro colato come invece appariva una cinquantina di anni fa. Il risultato vede, per esempio nel nostro caso delle allergie, l’esplosione dell’utilizzo di prodotti omeopatici che sono considerati, dalla maggioranza della comunità medica, poco più di acqua fresca. Questi prodotti sono comunemente venduti in farmacia e questo gli conferisce quell’aura di affidabilità che sta via via convincendo una parte sempre più ampia della popolazione a farne uso. Il problema non è rappresentato dall’omeopatia in se, ma dal fatto che molti pensano di potersi curare, allergie comprese, con questi prodotti che sono medicalmente inconsistenti, esponendosi così a rischi importanti per la propria salute. Le allergie hanno infatti diversi gradi di sintomatologie. Se alcune sono semplicemente fastidiose perché provocano lacrimazione, rossori o raffreddori, altre sono invece molto pericolose perché bloccano il sistema respiratorio e possono anche portare alla morte tramite lo shock anafilattico. Per la verità i rimedi contro le allergie stagionali abbondano: si va dai classici antistaminici al collirio per la lacrimazione, passando per i vaccini specifici (che dato il periodo che stiamo vivendo dal punto di vista no vax sono al centro di molti dibattiti).

In conclusione per trattare le allergie stagionali sono sempre validi i classici consigli di evitare il più possibile parchi e luoghi aperti e di portare sempre con se un antistaminico. Nei casi più gravi non bisogna cadere nel tranello di sentirsi medici di se stessi ma affidarsi ad uno specialista in grado di consigliare la terapia più adatta.

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