Di Andrea Leonardi. In Italia, negli ultimi dieci anni, sono state 60mila le persone morte per malattie legate all’amianto. Nell’anno 2023 l’Osservatorio Nazionale Amianto ha censitocirca 2.000 casi di mesotelioma, con un indice di mortalità, rapportato ai 5 anni antecedenti, di circa il 93% dei casi. Nello stesso anno sono state circa 4.000 le nuove diagnosi di tumore del polmone per amianto (al netto del fumo e degli altri agenti cancerogeni), con un indice di sopravvivenza (a 5 anni) stimato del 12% per un calcolo di circa 3.500 decessi. I dati sono stati diffusi in occasione della Giornata Mondiale delle Vittime di Amianto che si celebra domani. in questo giorno, in cui si ricordano le vittime dell’amianto rivolgiamo un appello alla premier Meloni perché torni nell’agenda di governo. Ricordiamo che soltanto la messa in sicurezza può evitare le esposizioni ad amianto e quindi le future diagnosi di malattie correlate che, purtroppo, in più del 90% dei casi si tramutano in una sentenza di morte. L’Osservatorio spiega, inoltre che “ogni anno ci sono 10mila nuove diagnosi, in maggioranza di uomini, per motivi del loro impegno professionale e operai negli stabilimenti o nei siti militari e in particolare nelle regioni a maggior rischio che, con una media annua di casi diagnosticati compresa tra 1.500 e 1.800, sono la Lombardia, il Piemonte, la Liguria e il Lazio che rappresentano oltre il 56% dei casi segnalati. Secondo le statistiche dell’Oms sono circa 125 milioni di lavoratori in tutto il mondo ancora esposti alla sostanza cancerogena, e più di 107mila che muoiono ogni anno a causa dell’amianto. Per quanto riguarda l’Italia nel 2024, sono presenti 40 milioni di tonnellate di amianto all’interno di 1 milione di siti e micrositi, di cui 50mila industriali, e 42 di interesse nazionale. La situazione è ancora più drammatica aggiunge l’Osservatorio in quanto il pericoloso cancerogeno è presente anche negli edifici di 2.500 scuole (stima 2023), all’interno delle quali sono esposti più di 352.000 alunni e 50.000 soggetti del personale docente.