Di

Chiara Rivieccio.

Uguali seppur così diversi: questo dovrebbero essere gli uomini e le donne al giorno d’oggi. Pari nei diritti, nei doveri e nelle possibilità, pur conservando le loro differenze di ruoli e di identità. Per decenni il movimento femminista si é battuto per ottenere gli stessi diritti degli uomini, quando ancora le donne erano considerate inferiori. Il diritto di voto, il diritto a scegliere con chi sposarsi, il diritto a poter svolgere gli stessi lavori, e ad ottenere per questi uguali salari.

Tutte conquiste di anni ed anni di lotte. E tanta strada ancora é ancora da percorrere in questa direzione.

D’altra parte, questa ricerca di uguaglianza sociale, troppo spesso ha portato le donne a ricercare di assomigliare sempre di più a quegli uomini dei quali desideravano la parità.

Ma questa parità non va perseguita a scapito delle differenze e delle particolarità che ci rendono meravigliosamente diversi e complementari.

E nemmeno a scapito della differenza di ruoli che da sempre ha caratterizzato il rapporto uomo-donna.

Questo appiattimento delle differenze, questa ricerca ad essere sempre più simili e comportarsi allo stesso modo, ha causato una progressiva scomparsa del romanticismo. Tanti gesti galanti, comportamenti romantici,non vengono da un lato più apprezzati dalle donne, che spesso li vedono come un tentativo di sottolineare la loro inferiorità, mentre dall’altra parte gli stessi uomini, spesso intimoriti da una donna sicura di sé ed indipendente, sono meno propensi ad agire in maniera romantica.

Donne troppo spesso concentrate solamente sull’aspetto lavorativo, sulla carriera, a costo di sacrificare la vita privata e i sentimenti. Sempre di corsa in un mondo frenetico che lascia sempre meno tempo libero da “sprecare” magari solamente per condividere un tramonto o per scrivere a mano un biglietto.

Uomini che fanno fatica a conservare il loro ruolo, spesso confusi da una donna intraprendente e che in fondo non ha più bisogno di loro. Uomini che hanno paura anche solo a voler pagare il conto, nel timore che il gesto possa essere frainteso. Ma se la pensiamo da un altro punto di vista, questo rappresenta anche la conquista da parte delle donne di poter pagare loro il conto se lo desiderano.

Per ogni cosa esiste il rovescio della medaglia. Bisognerebbe solamente cercare di non farsi trasportare da un eccesso all’altro. Il desiderio, giusto e legittimo, di essere trattati con pari dignitá, non deve farci dimenticare che per essere uguali e complementari dobbiamo necessariamente essere diversi. Esistono uomini e donne, mariti e mogli, mamme e papá. E un mazzo di fiori, un biglietto, o farsi aprire la portiera della macchina, sono gesti che dovrebbero solamente far sentire una donna apprezzata e desiderata. Apprezzata per quella dolcezza, quella tenerezza d’animo che solamente una donna, per quanto sicura di sè, può avere.

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