Di Lucrezia Belisario.

Lo scorso ottobre, anche se con mille dubbi e perplessità ,è iniziato il mio percorso universitario presso la facoltà  di “Scienze della Comunicazione “ dell’università di “Tor Vergata”. 

Un percorso di studi in continuo cambiamento , giovanile, e dinamico, ma anche uno dei corsi più sottovalutati e attaccati,  che nonostante i pregiudizi , ha molto da offrire in diversi ambienti; dal giornalismo, alla comunicazione d’impresa, al marketing ; tante sono le materie che vengono insegnate che offrono oltre che una cultura generale anche capacità di ragionare e pensare con la propria testa.

Nel mio percorso di studio, ho deciso di inserire il “Laboratorio di Redazione Giornalistica”, iniziato a ottobre , per la durata di due semestri. Un percorso lungo, per niente prevedibile, fatto di alti e bassi. Un corso di cui non avevo assolutamente idea di che cosa saremo arrivati a fare, e per questo inizialmente spaventata.

Nella mia ignoranza, prima di frequentare questo laboratorio ( e non avendo mai avuto a che fare con questo tipo di ambiente) non sapevo esattamente quali erano i compiti effettivi e le responsabilità di un giornalista professionista , e come funzionasse un giornale; tuttavia, ho sempre trovato il giornalismo una delle attività più interessanti, nonostante prima d’ora io non abbia mai pensato seriamente di intraprendere questo tipo di professione.

Grazie a questo laboratorio ho avuto l’occasione di conoscere da vicino questo mondo: scrivere articoli, condividere pensieri, le mie idee, e sentire quelle degli altri, imparando a vedere le cose da punti di vista diversi; fare delle rassegne stampa a voce combattendo cosi la mia timidezza e insicurezza,  girare un servizio, fare un inchiesta,  parlare a ogni lezione di una tematica diversa che colpiva la sensibilità di ognuno di noi, dalla violenza sulle donne alla pedofilia dando vita a dei veri e propri dibattiti come nei talk show.. insomma tutte mansioni da veri giornalisti professionisti..

Un laboratorio dove sicuramente la disponibilità, la pratica e la partecipazione attiva sono fondamentali. Un laboratorio “sui generis” che a differenza di qualsiasi altra disciplina insegnata ti coinvolge completamente, e ti da la possibilità di essere al centro dell’attenzione e autore di articoli pubblicati su un giornale on-line letto ovunque, dove noi studenti di questo laboratorio abbiamo l’occasione ( e il dovere) di scrivere ogni settimana di cronaca, politica, esteri,  in base alla propria redazione di appartenenza , ma anche rubriche, dove ognuno di noi può parlare della sua passione ; che può essere la cucina, i libri, la moda, insomma può essere libero di scrivere ciò che vuole senza limitazioni e paure e sempre con la professionalità che ti viene trasmessa.

Un percorso che onestamente pensavo non fosse adatto a me, avevo timore di non essere portata, ma che mi ha permesso di approfondire, leggere, essere critica, imparziale e protagonista della mia vita

Un corso formativo a 360 gradi da un punto di vista istruttivo e sopratutto umano, tosto, coinvolgente, interessante, intenso, non prevedibile ,dove si studia la teoria, si scrive tanto e senza freni, ma si scherza anche, dove ogni studente che ne fa parte viene compreso, rispettato, ascoltato, seguito e spronato a tirare fuori il potenziale che ha.  

Essere riusciti ad entrare nello spirito giornalistico, dover condividere , comunicare, informare , dedicarci tempo e passione , per una come me che è partita senza aspettative e con nessuna competenza nel campo non e stato facile, ma è stata una scoperta. 

Col senno di poi, considero il corso una parte serena, educativa e divertente della mia vita da studentessa.