Di Abraham Bisignano. Lo scorso weekend ha visto protagoniste le classi regine del mondo delle quattro ruote, con il WEC in Emilia Romagna e la F1 in quel di Shangai.

Due gare differenti, accomunate però da una serie di fili conduttori, a cominciare dalla pioggia, che è stata oggetto di non pochi grattacapi sia ad Imola che in Cina.

A Shangai infatti un già complesso weekend sprint (il primo della stagione) è stato “arricchito” da una pioggia intermittente che non ha portato alle migliori condizioni possibili sulla pista.

Ad Imola invece la pioggia è stata il crocevia della 6 ore, il momento nel quale la gara ha preso la piega più indesiderata e inaspettata per i tifosi di Casa, con le Ferrari che prendono un abbaglio e restano fuori con le slicks, perdendo la leadership e distruggendo una gara che avrebbe potuto tranquillamente portare alla vittoria della scuderia di Maranello.

Una delusione, specie se pensiamo che in casa Ferrari non si è nuovi a questi errori strategici, con questo parallelismo che facciamo con le ultime annate in F1, con strategie folli e pit stop completamente sbagliati.

Un peccato poi, specie se pensiamo a come Ferrari aveva costruito il weekend ad Imola, con un Hyperpole portata a casa e un 1-2-3 che aveva dato grandi speranze, e ovviamente tante aspettative, per la gara all’indomani.

Aspettative che sono state tuttavia disattese, nonostante la buona velocità di punta e un passo gara molto consistente da parte della 499P, dimostrato negli impressionanti giri finali della 50 guidata da Antonio Fuoco: una lunga serie di giri veloci su giri veloci, a testimonianza dell’ottimo potenziale della monoposto in questo weekend.

Discorso diverso purtroppo per la SF-24 in Cina, che non convince ed anzi fatica a mandare nella giusta finestra di utilizzo gli pneumatici; e se in qualifica questo problema era ben noto, anche per via di risultati non convincenti al sabato, ciò era inaspettato alla domenica.

Una Ferrari mai veramente in lotta con il podio, e che ha visto in partenza una bagarre non intelligente e completamente inutile tra i due piloti Ferrari, che ha portato al sorpasso di Russell e Hulkenberg, costringendo ad una gara in rimonta i due piloti della Scuderia.

E sebbene un primo stint discreto per le Ferrari, con Leclerc che teneva tempi tutto sommato buoni, e un degrado gomma controllato, già nel passaggio alla Hard la situazione è crollata, con la Mclaren di Norris che ha distaccato all’arrivo di più di 20 secondi la Ferrari del Monegasco, che ha concluso solo al quarto posto.

Insomma, due gare opache, e influenzate da due fattori già comuni in Ferrari: la scarsa lungimiranza degli strateghi Ferrari ad Imola, e l’inutile lotta di potere tra i piloti in Cina. L’augurio a questo punto è che si impari una volta per tutte dagli errori commessi, confidando ancora una volta nella consapevolezza che da giornate come queste si può uscire in un solo modo: con il lavoro e la dedizione dei tanti uomini che con passione lavorano nella scuderia più bella al mondo.

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