Di Alessandro Duca. I tifosi lo avevano sognato, sperato e ottenuto: Gp del Belgio, Gp D’Italia e Gp di Singapore; tre vittorie di spessore per ridare lustro all’annata del cavallino, messo in ombra come ormai accade da diverse stagioni, dalle frecce d’argento, che nella prima parte della stagione hanno dettato il passo con numeri straordinari. Ma dopo Singapore il meccanismo si inceppa di nuovo e, complice la sfortuna e ordini di scuderia non proprio “saggi”, la Mercedes si riaffaccia prepotente ipotecando titolo costruttori e titolo piloti. Tutto ciò aggravato dal rapporto “bollente” Vettel-Leclerc, che in più di un occasione ha rischiato di intaccare le sorti della gara scatenando tra l’altro una telenovella mediatica sul possibile abbandono di Vettel e i tanti nomi in lizza per sostituirlo. Per il pilota tedesco non deve essere stato facile vedere la sua leadership da pluricampione del mondo messa in pericolo dal giovane pilota monegasco, che dopo una prima parte di stagione di adattamento (condita comunque da piazzamenti di tutto rispetto), ha convinto dirigenza e tifosi a suon di podi e pool. L’armonia sembra comunque tornata tra i due, dopo le dichiarazioni al miele di Leclerc, affermando che nutre moltissimo rispetto per il compagno di scuderia (ma senza comunque dichiarare chi abbia il ruolo di “capitano”). Il problema dunque non sta nella bravura dei piloti, quanto piuttosto nella gestione di gara,dove per battere una macchina più prestante come la Mercedes, servono mosse perfette da parte del paddock, che invece spesso sbaglia i tempi (come nel gran premio di Ungheria, dove una chiamata ai box nel momento sbagliato ha mandato in fumo la gara di Vettel). Ora i due dovranno affrontare al meglio l’impegnativo finale di stagione, per dimostrare che l’anno prossimo il titolo è alla portata; gli ingredienti ci sono tutti: la grinta e la voglia di un giovane Leclerc e, l’esperienza e la tenacia di un quattro volte campione del mondo. A i tifosi del cavallino non resta che sognare, poiché il mondiale non è mai stato cosi vicino.

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