Di Stefano Ianieri. Domenica 27 ottobre si vota alle regionali in Umbria, un voto decisivo per le sorti del Governo giallo/fuxia.
Un banco di prova che gli umbri hanno nelle loro mani, una responsabilità che potrebbe determinare le sorti dell’intero Governo M5S e PD. Da giorni, si assiste alla dialettica politica dello stesso Di Maio e Zingaretti, asserendo che si è diversi, ma quest’unione è per il bene del paese, una sorta di estetismo nel parlare che pensano di incantare gli italiani.
Vedremo se tale tecnica faccia presa sui cittadini umbri, vedremo se i cittadini siamo  disincantati dalle vecchie credenze politiche oppure siano rimasti ai vecchi canoni.

La Regione Umbria, arriva alle elezioni, martoriata dallo scandalo della Giunta Marini del PD, di quest’anno, dove portò agli arresti del segretario Regionale Giampiero Bocci PD e dell’Assessore Regionale alla Sanità Luca Barberini e il Direttore Generale della ASL Ospedaliera Emiliano Duca, ed altri complici per un totale di 36 indagati dalla Procura di Perugia.
I fatti ci portano a comprendere la vicenda: la commissione d’esame per assegnazione della graduatoria per le assunzioni all’ASL era truccata e gestita dai nomi appena citati.
Questo serve per non dimenticare, chi abbiamo da vanti, e quello che hanno commesso, ma lo scandalo più inaudito, lo ha fatto il M5S alleandosi, dove nei mesi antecedenti all’accordo politico con il PD, lo stesso Di Maio asseriva con forza, che non avrebbe, mai fatto un accordo con il partito di Bibbiano, invece l’accordo si è fatto e ne sono anche fieri, questo fa determinare la mancanza di coerenza di questo movimento, privo di una ideologia e basi strutturali politiche, capaci di tutto per restare a galla e non affrontare l’elettorato che sarebbe stato un passo democratico, riscoprendo la loro vera natura del cambiamento.

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