Di Simone Ferri. “Da quando ero bambino, solo un obiettivo… DALLA PARTE DEGLI ULTIMI PER SENTIRMI PRIMO!”
Questo è il motto di Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, un inno alla vita nel quale tutti possono ritrovarsi.
Il cantautore romano di San Basilio è un vero e proprio talento indiscusso che sta bruciando sempre di più le tappe. In 2 anni è passato dal cantare in un locale nella capitale per pochi intimi, allo stadio Olimpico, dove ha trascinato con sé 64 mila persone.
Tre sono gli album incisi fin’ora: “Pianeti”, con il quale ha aperto le danze, “Peter Pan” e “Colpa delle favole”…la sua consacrazione.
Ho iniziato a seguire Niccolò un anno e mezzo fa, quando portò “Il ballo delle incertezze” vincendo Sanremo giovani. Una giovane promessa.
Molto spesso Ultimo è un poeta, non perché quando scrive lo fa componendo delle rime, ma soprattutto perché riesce sempre a trasmettere tutto sé stesso, i momenti di semplicità, le sensazioni, gli stati d’animo all’interno dei suoi testi.
Il tema predominante della sua musica è senza dubbio l’amore, un’icona, una forza motrice, un tavolo riservato a pochi: a chi sogna ad occhi aperti, a chi crede nella favole, a chi ama fino alla fine.
Ultimo è un incanto quando canta: brividi sulla pelle, voce che trema, cuore che batte un po’ di più, sorrisi, pianti, risate, emozioni; può davvero definirsi un Ultimo Romantico.
Ai suoi concerti si viene per ascoltarsi e non per ascoltare.
Trasmette forza quando canta, gioia e brillantezza quando scrive, o anche bellezza quando suona il pianoforte.
Alcuni dei brani che colpiscono maggiormente sono “Rondini al guinzaglio”, “Piccola Stella” (scritta quando aveva 14 anni), “Sogni appesi”, dov’è presente la sua essenza, “Pianeti”, che ha dato poi il titolo al suo primo album, “Giusy”, un personaggio particolare.
Poesia, anima e cuore…gli ingredienti non mancano

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Spettacolo