Di Laura De Pastena. La sessualità non protetta è un’esperienza non rara e tra le numerose conseguenze di questa condotta, gravidanze indesiderate e trasmissione di malattie. L’unico tra i metodi contraccettivi in grado di proteggere anche da queste ultime è il preservativo, maschie o il diaframma

Disinformazione, scarsa consapevolezza dei rischi, falsi tabù sui metodi contraccettivi: i giovani sembrano trascurare l’importanza della contraccezione sicura nelle esperienze sessuali. Lo conferma uno studio supportato da Bayer GKF Health condotto su più di 3 mila giovani, di cui 200 in Italia, tra i 18 e i 25 anni. Tra questi:

  • l’85% ha dichiarato di essere sessualmente attivo;
  • il 57% ha ammesso di aver avuto rapporti non protetti. Di questi il 41% ha dichiarato di non aver avuto un contraccettivo in quel momento; il 30% ha deciso di rischiare; il 18% pensava che l’eventualità di una gravidanza fosse un evento improbabile.

Da tutti questi dati si evince che manca una corretta informazione ai giovani. L’indagine in questione conferma che le fonti sono sopratutto: al 78% i siti internet, il 48% gli amici, il 28% i genitori, il 25% il ragazzo o la ragazza. Da queste fonti la scuola sembra essere completamente assente. Manca la continuità dell’insegnamento scolastico che dovrebbe educare anche a questi delicati argomenti, fondamentali per una vita sessuale responsabile.

Molti ragazzi ricorrono ai consultori, dove l’accesso è libero e non richiede documenti o impegnative. Queste strutture oggi sono diventate un buon punto di riferimento e di informazione per una sessualità responsabile. Anche il medico di famiglia dovrebbe essere più coinvolto e così pure i genitori, che in realtà dovrebbero essere i primi a consigliare ed educare i figli.

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