Di Pietro Grimaldi. Dopo aver attraversato gli anni, calcisticamente, più bui della nostra nazione, proprio come una fenice, l’Italia è risorta dalle sue ceneri riportando entusiasmo e voglia di tifare a tutto il popolo italiano.
Finita la tragica era Ventura, era necessaria una decisa svolta per provare a risollevare le sorti di una nazionale irriconoscibile, con una grande carenza di campioni, che rispecchiava precisamente il campionato di Serie A, il quale, sempre dominato dalla Juventus, metteva in luce solo stelle straniere che a loro volta preferivano poi essere vendute all’estero, verso campionati più ricchi e competitivi.
La vagante panchina dell’Italia è stata così affidata a Roberto Mancini, allenatore con alti e bassi, ma di sicuro affidamento; una scelta audace, in quanto l’ex bomber della Sampdoria prende uno stipendio quasi da giocatore e pretende sempre molto da tutte le società. La mossa Mancini è stata però fondamentale per la crescita italiana, fin da subito ha deciso di puntare sui giovani e su giocatori di tutte le squadre del campionato, evitando così di creare gruppetti all’interno dello spogliatoio.
Sono tanti i baby lanciati da Mancini in un solo anno, tra tutti spicca il centrocampista della Roma Zaniolo, che fu convocato in nazionale ancora prima di esordire in prima squadra, facendo capire così che il mister è uno che ci capisce di calcio e sa far sfruttare al meglio le opportunità concesse.
Il 2019 è stato anche l’anno della qualificazione per l’Europeo del 2020, ottenuta dopo un incredibile percorso di sole vittorie, che hanno portato entusiasmo e gente allo stadio; nonostante un girone molto abbordabile, senza big e le squadre che potevano risultare sulla carta come insidie hanno ampiamente deluso, l’Italia ha mostrato un ottimo gioco, segnando tanti goal e prendendone pochissimi, mostrando finalmente una grande solidità difensiva, nonostante l’assenza del capitano Giorgio Chiellini.
Questa nuova Italia ha influito inoltre sui club di Serie A, che si sono trovati in casa dei gioielli, che grazie alle partite in azzurro, hanno visto salire vertiginosamente il valore, alzando così il livello del campionato italiano. Nonostante siano ancora tanti i giocatori stranieri nel nostro campionato, finalmente le big hanno iniziato a puntare anche sul “Made in Italy”, acquistando giovani da lanciare in prima squadra e dando più fiducia ai prodotti del proprio vivaio, aumentando così il valore della nostra nazionale.
Da segnalare inoltre la grande presenza del pubblico negli stadi quando giocano gli azzurri, dopo il tracollo con la Svezia, il pubblico italiano aveva perso fiducia nella propria nazionale, iniziando così a disertare lo stadio e a non seguire le partite neanche in televisione, invece grazie alla baby Italia la gente ha ritrovato l’entusiasmo di un tempo, quasi riempiendo gli stadi, nonostante gli avversari siano inferiori e non squadre blasonate.
È stato un lungo anno e fortunatamente positivo, l’Italia aveva bisogno di rialzarsi e grazie al suo allenatore e al nuovo gruppo lo ha fatto, il prossimo anno sarà quello della svolta, in quanto inserita in un girone abbastanza scomodo per gli Europei itineranti del 2020, ed è in questo evento che gli azzurri dovranno mostrare quanto valgono e quanto sono cresciuti; su una cosa sono tutti sicuri: gli italiani, non avendo potuto farlo nei mondiali del 2018, saranno tutti attaccati ai televisori o allo stadio per sostenere l’Italia con tutta la voce possibile.

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