Di Ilaria Cerbino. La musica non è stata la sola protagonista: la moda ha fatto sentire, con gli abiti indossati da cantanti, presentatori e vip, la sua presenza con una grande varietà di vestiti e look firmati dai più grandi stilisti dell’Alta Moda.

In queste grandi occasioni si richiede un Dress code: un look sobrio ed elegante da gran sera. Se ne frega altamente, esattamente come il titolo dalla sua canzone, Achille Lauro che fin dalla prima sera ha stravolto tutte le regole e sconvolto tutta la platea.
Non si può dire che non abbia comunque avvertito, sul suo profilo Instagram lanciava segnali già da tempo. Ma dietro il suo essere anarchico a partire dalla sua tutina di strass al suo look da Elisabetta 1 Tudor, c’è il genio della lampada di Gucci, Alessandro Michele, che ha studiato ogni minimo dettaglio del rapper romano.
Achille Lauro Il suo festival l’ha vinto, come riporta Vanity Fair. Nonostante le critiche dal web, ha vinto quello dell’Alta Moda, che a volte gioca un campionato tutto suo senza paura di esagerare, dove l’unico scopo è quello di stupire e scioccare.

Non tutti però, tra concorrenti, conduttori e ospiti hanno avuto successo.
Elettra Lamborghini ne è la prova, che già dalla prima sera con un abito griffato Marinella Spose, una tuta monospalla a zampa larga, ne tanto meno con un Twinset, convince e si valorizza. Dalla regina del reggaeton ci si aspettava molta più audacia.
Chi non è ha azzeccato una è stata la Stylist di Irene Grandi, Stella Falautano: «Valorizzerò il suo corpo con tessuti preziosi come velluto di seta, seta e pelle»” così aveva promesso, ma è stato un no in tutta la categoria, gli abiti scelti non hanno per niente valorizzato la figura della cantante fiorentina.

Un successo sono stati invece gli abiti delle prime donne del 70 Edizione del Festival di Sanremo, a partire da Diletta Leotta che dalla prima serata si è affidata alle pratiche mani di ETRO, sfoggiando ben due abiti. Mentre la sera della finale ha però deciso di cambiare stilista per la notte della proclamazione è firmata Fausto Puglisi. La conduttrice è voluta andare sul sicuro visto il fiasco dell’edizione scorsa.

Dolce&Gabbana è stato uno dei brand protagonisti di questo Festival, li ha vestiti quasi tutti: da Tiziano Ferro ai Pinguini Tattici Nucleari. Quando si tratta di abiti eleganti Dolce&Gabbana non si batte, come crea completi da uomo questo brand, nessuno. Ma un piccolo flop lo ha fatto, con l’abito rosa di Alketa Vejsu: abito molto raffinato ma che ha dato un effetto Barbie alla cantante.

Elodie non sbaglia una serata, sfonda sia con la voce che con il Look. Anche con delle scollature vertiginose non è mai apparsa volgare, Versace dorme sogni tranquilli con lei, semplicemente perfetta nei suoi panni.

Francesca Sofia Novello non convince abiti troppo rigidi, colori non si sposano con il suo incarnato e l’abito scelto per l’ultima sera del Festival, un vestito lungo turchese paillettato creato da Alberta Ferretti , la rendono troppo bambola e bambina, poco donna.

Il Festival di Sanremo ci lascia quest’anno con la conferma che anche vestiti da capo a piedi dai più grandi stilisti del mondo, per quanto possa essere bello e pieno di buone intenzioni, se un abito non fa per noi non dobbiamo forzarlo perchè il risultato può essere anche peggio. L’abito non fa il monaco.