Di Bianca Maria Nardone.  Pedopornografia, reati su minori circa molestie sessuali e violenze. Tra le vittime  anche bambini con meno di sette anni, le cui foto e i cui corpi divengono il perverso  oggetto sessuale di diverse persone, specialmente in ambito domestico. Bambini, è questo che si è quando non si ha nemmeno sette anni. Ragazzini innocenti costretti a patire le pene dell’inferno per colpe non proprie. L’unica colpa imputabile è quella di avere avuto la sfortuna di essere nati nella famiglia sbagliata, da genitori infami, da orchi peggio di assassini perché hanno ucciso la intimità di figli bambini. Genitori che anzichè pensare a proteggerli, fanno di loro una merce di scambio con cui poter lucrare e divertirsi. Bambini che non chiedono altro che non sia protezione, invece vengono messi in pericolo dagli stessi genitori continuamente.E’ l’allarme che vieno lanciato dal pm Maria Monteleone, della procura di Roma e coordinatrice dell’Osservatorio dei Diritti per l’Infanzia.Ed è così che inizia il punto di non ritorno. Roma torna a macchiarsi di inquietudine, di paura e di insicurezza. Si rabbrividisce nel sentire notizie del genere , con la consapevolezza che tutto ciò accada ad un passo da noi. Che nella casa accanto ci possa essere un bambino abusato dai propri genitori, che diviene aggressivo, per l’insopportabile peso di essere nato in un inferno, che  cresce nella paura e con la convinzione che la strada della violenze sia l’unica strada possibile.  La piaga della  della prostituzione minorile è infamante ma raccapriccianti sono le fasce d’età a cui si fa maggiormente riferimento, poiché considerate “maggiormente richieste”: 10-11 anni. Ragazzini che terminano appena le scuole elementari, vengono gettati negli abissi più profondi e loschi del mondo. Si abituano a credere che quella sia la realtà, che è questa la vita che dovranno sopportare fino al resto dei loro giorni. Abusati da  sconosciuti, vengono strappati dalla loro infanzia senza nemmeno avere il loro consenso. Adescamento tramite Internet, sfruttamento, pornografia, prostituzione: parole allarmanti con cui vengono descritte le tragiche esperienze di quasi novecento bambini colpiti da questo terrificante morbo. Non si può più tacere. Lasciare che bambini di appena sette anni vengano usati come strumenti per il proprio piacere sessuale o tornaconto economico non è concepibile, eppure continua a succedere. Non è bastato il caso delle baby squillo nel 2013 per arrestare questo meccanismo, ma bensì sembra quasi essere aumentato. Vengono registrati due casi ogni anno di abusi sessuali su minori di sette anni. Sette anni. Bambini la cui vita viene deviata già in età così precoce. Dati da brividi. Brividi che ancora una volta colpiscono Roma. Bambini che vorrebbero solo sentirsi al sicuro, si ritrovano lanciati nelle mani di perfetti sconosciuti che fanno di loro dei semplici manichini. Bambini che dovrebbero apprezzare la bellezza della vita e non l’angoscia e il timore che tali situazioni comportano.

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