Di Beatrice Tota. Nella prima puntata di questa inchiesta sull’educazione alimentare abbiamo visto come la tendenza alle diete ‘’ fai da te ’’ sia molto più sviluppata di quanto si possa immaginare. Sarebbe però riduttivo addossare l’intera colpa a fantomatici ‘’professionisti’’ da TV generalista o a diete ipocaloriche promosse dalla rete.In tutto il mondo oltre 2 miliardi di adulti sono in sovrappeso, 600 milioni di obesi e 462 milioni di malnutriti. Queste condizioni contribuiscono al 60% della morte cardiovascolare e al 35% della morte tumorale. Inoltre in Europa Italia e Grecia dividono il non invidiabile primato di bambini obesi: lo sono 1 su 7 mentre 1 su tre è in sovrappeso. E un bambino obeso sarà un adulto malato: di malattie cardiovascolari, diabete, tumori
Nel nostro Paese le stime parlano di 3 milioni di persone affette da disturbi del comportamento alimentare.
Se esiste un problema di cattiva alimentazione è bene chiedersi quanta informazione o disinformazione ci sia a riguardo.
L’educazione alimentare dovrebbe dapprima essere insegnata in famiglie e poi nelle scuole a cominciare da quella dell’obbligo.
Essa dovrebbe rappresentare un mezzo formativo e pedagogico orientato a perseguire il generale miglioramento dello stato nutrizionale dei bambini, evitando il sopraggiungere in età adolescenziale di disturbi alimentari.
bambini e giovani che vanno in palestra e in piscina alla fine della loro attività fisica mangiano stozze di pizza o prodotti presi dai distributori automatici
Dalla prima colazione alla cena deve esserci un corretto apporto di carboidrati, vitamine, sali minerali, attraverso pasta, carne, frutta, verudra, latte.
A partire dall’anno scolastico 2019-2020, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, unitamente al Ministero della Salute, ha realizzato un piano di controllo nazionale per la verifica dei servizi di ristorazione e delle imprese di catering.
Di 868 aziende di ristorazione collettiva operanti nelle mense scolastiche,198 hanno evidenziato irregolarità.
Si tratta di mense scolastiche fuorilegge, tra carenze igieniche e cibo non in regola: ad Ancona servivano carne bovina congelata anziché fresca.
Se si supera il fatto, e in realtà non si dovrebbe, che l’educazione alimentare è molte volte assente nelle scuole, è assurdo pensare che lo sia nella formazione universitaria.
A chiedere di colmare questo gap è il ‘’Manifesto per l’implementazione dell’educazione alimentare’’, pubblicato a Nizza dalla European Society for Clinical Nutrition and Metabolism e firmato dai 51 partecipanti, in rappresentanza di 34 paesi.
Secondo un recente sondaggio globale l’educazione in nutrizione è sottovalutata e assente nella formazione medico universitaria.
Da questo deriva che il 35% dei pazienti ospedalizzati sviluppa malnutrizione correlata alla malattia.
Ognuno di noi dovrebbe però sforzarsi e capire che una cattiva alimentazione porta inevitabilmente a problemi per il nostro organismo.

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