Di Michele Mastrostefano. In un clima surreale, come in tutti i recuperi di questa giornata, anche alla Dacia Arena di Udine alle ore 18 di domenica è andata in scena la partita tra Udinese e Fiorentina conclusasi sul punteggio di 0-0. E con il ricordo di Davide Astori scomparso giusto un anno fa proprio qui ad Udine e proprio nell’incontro udinese-Fiorentina.Non è stata una bella gara, partita soporifera e squadre , soprattutto quella allenata da Gotti , si sono fatte dominare dalla paura di non perderla.

Non naviga in buone acque l’Udinese e quindi da una parte si capisce il suo interesse a non perderla, ma la squadra friulana non è stata capace di imbastire una singola azione offensiva nei riguardi della viola o di impegnare seriamente il portiere Drągowski. Gotti, allenatore dei friulani, alla vigilia aveva dichiarato di aspettarsi una Fiorentina più “abbottonata” ma la sua squadra ha senz’altro vinto la partita su chi fosse più coperto. Fanno bella figura i centrali difensivi , ha un buon impatto sulla partita Fofana e il talento De Paul prova qualche giocata importante ma senza essere incisivo sulla partita. Buona anche la partita del portiere Musso. Alla squadra allenata da Gotti si chiede la salvezza e in un clima “strano”, dove anche le partite in casa non ti danno più quel vantaggio in termine di spinta, quello preso dall’Udinese è un punto che fa comodo ma che non fa stare tranquilli. E’ una squadra che può salvarsi tranquillamente e non può adagiarsi su delle individualità importanti, perché il suo gioco non garantisce tanti gol e alla fine nel calcio tocca segnare per ottenere punti importanti.

Nella terra di mezzo sta invece la Fiorentina che un po ha provato a vincere la sua partita, ha controllato la partita ma si è resa pericolosa solo su calcio d’angolo, dove ha colto un legno e nel finale con il suo talento Chiesa, costringendo il portiere avversario ad una buona parata. La squadra allenata da Beppe Iachini probabilmente non ha più stimoli anche se la salvezza non è ancora acquisita. E’una squadra con alcune individualità di livello importante che sicuramente il prossimo o tra due anni saranno in qualche “big”. Per il resto è un gruppo che ha l’obbligo di salvarsi e non deve ritrovarsi in acque “drammatiche” come quelle dello scorso anno. Ha giocato una gara poco più che sufficiente la viola e certamente deve alzare un po di più l’asticella.

Si comprende tuttavia che il momento non è semplice ed anche per giocatori e addetti ai lavori non è facile mantenere la giusta concentrazione e isolarsi su un qualcosa che comunque è diventato secondario. La paura di non perdere è comprensibile e non regna solo in questa situazione e da sportivi e narratori di questo bellissimo sport, sarebbe bello parlare in questo momento soltanto di questa “paura”. Il calcio in tutta la sua essenza ha un peso sociale sulla gente tutta e sulla sua “distrazione” e in questo momento storico, come alle squadre nei momenti di crisi è stato consigliato “caldamente” di lavorare duro, chiediamo a chi prende le decisioni, di agire nel pieno interesse della collettività, della salute e non di chi ha tra i propri interessi soltanto quello economico. Buon lavoro a tutte le componenti sportive e non.

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