Di Giulia Capobianco. Paura, sgomento, irrazionalità. Scaffali dei supermercati completamente vuoti, isolamento precauzionale e casi in aumento. L’Italia è da oggi, letteralmente in quarantena. L’Italia è da oggi immersa in un vortice nero, buio, rigido. Un vortice dal quale non sarà certo facile uscire.

La situazione attuale sembra peggiorare giorno dopo giorno, ora dopo ora. La situazione sembra sfociare nel completo surreale e noi, nel nostro piccolo, mai avremmo pensato che accadesse tutto questo. La corretta informazione prima di tutto; titoli iperbolici, frasi ad effetto, fonti poco attendibili e fake news non fanno altro che spingere sempre di più, il nostro paese, in quel vortice aspro e nero; ci spingono sempre di più verso paura, sgomento e tanta irrazionalità. In momenti come questi non è facile mantenere la calma, ma l’impegno, da parte di ognuno di noi, è necessario. La reale conoscenza del problema può aiutare l’Italia a recuperare una minima stabilità.

L’Italia di oggi, il mondo di oggi, messo in ginocchio da un virus, non ammette abbracci. Non ammette baci e strette di mano. L’Italia di oggi segrega in casa e non ammette nessun contatto fisico. Permette di uscire per acquistare una bottiglia di latte, ma di entrare nei generi alimentari pochi alla volta e a dovute distanze. Gli scettici pensano che tutto ciò sia esagerato. Continuano ad uscire e a trascorrere il loro tempo tra la folla. I positivi confidano nella scienza e attendono ottimi risultati dopo aver raggiunto il picco. I realisti invece, credono che le numerose precauzioni siano giuste, ma messe in atto troppo tardi. Poi ci sono i medici, psicologi e virologi. Chi offre un aiuto gratuito per diffondere tranquillità e abbattere il panico tramite la rottura dei falsi miti. C’è ancora chi con una voce spezzata e tanta responsabilità sulle spalle, cerca di diffondere la verità.

Ad oggi, in mancanza di un numero consistente di macchinari e intubazioni, i medici sono costretti a scegliere se salvare un nonno o un nipote, un padre o un figlio. Gli assalti notturni sono ormai protagonisti indiscussi della quotidianità, assieme a mascherine, tute protettive e guanti in lattice. Il mondo oggi, sembra diverso. Il mondo oggi, dietro quella mascherina, sembra surreale. È surreale non poter andare a lavoro, stare con la propria famiglia e abbracciare il proprio nonno per paura di contagiarlo. È surreale non poter uscire a passeggiare in centro.

Un dettaglio è da notare. L’Italia è messa in ginocchio da un virus e non ammette abbracci. L’Italia però, quando tutto questo sarà finito, abbraccerà come mai prima. Quando tutto questo sarà finito forse ritorneremo ad apprezzare quei piccoli gesti, il bacio ad una mamma o la mano ad un amico. In casi come questi, in cui la distanza è necessaria, obbligata, imposta, impariamo ad essere uniti come mai in passato.

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