Di Lina Palmiero Mentre il mondo taceva, il mare, e tutti i suoi abitanti, riprendeva vita. È quanto emerso dall’operazione “Il mare al tempo del Coronavirus”, autorizzata dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Pochi giorni di lockdown sono bastati per migliorare visibilmente il nostro sistema marino, da tanto, troppo tempo martoriato da rifiuti di ogni genere, ma soprattutto da reste di plastica. Ma davvero era necessaria una pandemia mondiale, con un conseguente blocco di tutte le attività dell’uomo, per farci riflettere sulla differenza che con i nostri gesti possiamo fare per ridonare vita al nostro ambiente…. La condizione disastrosa in cui versa il nostro ecosistema a causa di rifiuti di ogni tipo è ormai sotto gli occhi e sulla bocca di tutti. E nonostante le numerose associazioni, con le conseguenti iniziative, per sensibilizzare sul tema, la situazione non sembra migliorare… E il tempo stringe, come ci dimostra il Climate Clock, il countdown partito a Manhattan, che indica poco più di 7 anni e 100 giorni prima che il nostro Pianeta giunga ad un punto di non ritorno. Poco contano, in una situazione così precaria, la scelta di numerose aziende di prodotti di ogni genere, dall’alimentare al cosmetico, di utilizzare flaconi di plastica 100% riciclata.  Davvero importanti, in tal senso, sono due iniziative tutte MADE IN ITALY. La prima è quella di una nota casa cosmetica italiana, che all’interno del suo Flagship Store a Milano, ha creato una sorta di scivolo in cui inserire tre flaconi dei prodotti vuoti per ricevere un gettone da utilizzare per un prodotto in regalo, dando così un colpo al marketing e uno all’ambiente. Ma davvero rilevante è l’iniziativa di una azienda casertana che ha reso possibile la prima conversione in Italia della plastica in fertilizzante, dando una seconda vita a tutto quello che è usa e getta, facendo ben sperare sul futuro del nostro pianeta! Ma tutte queste scelte aziendali, dettate da una sensibilizzazione ormai diffusa sull’ambiente, rischiano di diventare solo belle storie se non avviene una conversione nell’atteggiamento della collettività. Ciò che è avvenuto durante il lockdown dovrebbe farci riflettere sull’importanza delle piccole scelte che in ogni momento compiamo, che se compiute insieme possono avere un’importanza notevole. Insomma è vietato arrendersi . Insiemepossiamo ancora cambiare le cose.

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