Di Giovanna Bacco. “Quello che dobbiamo fare è una legge sulle unioni civili, le persone hanno il diritto di essere protette legalmente”, ha affermato Papa Francesco. Parole che hanno suscitato ben presto numerose critiche ed opposizioni sul fatto che il popolo cattolico non potesse minimamente accettare quanto detto da Bergoglio sulle unioni omosessuali.

Se n’è discusso molto in questi ultimi giorni, specialmente perché le parole del pontefice, riportate nel documentario “Francesco” del regista Evgeny Afineevsky, lasciavano un alone di mistero irrisolto, o meglio, erano imprecise, come qualcuno ha insinuato nel passaggio di traduzione dallo spagnolo all’inglese e nel quale sembra che ci sia stata una confusione circa il montaggio di vecchie interviste fatte al pontefice.

 

A risolvere immediatamente la spinosa questione è stato Víctor Manuel Fernández, arcivescovo di La Plata, in Argentina, teologo e conoscitore del pensiero bergogliano, dichiarando che l’espressione convivencia civil può essere tradotta con unioni civili. E poi ci ha pensato anche il Vaticano che, dopo giorni di silenzio, ha fatto chiarezza sulla questione, affermando che il pontefice avesse fatto riferimento a determinate disposizioni statali, non certamente alla dottrina della Chiesa, molte volte riaffermata nel corso degli ultimi anni.

Ragion per cui c’è una chiara differenza tra matrimonio ed unioni omosessuali, come Papa Francesco già sosteneva in un’intervista nel 2017: “Chiamiamo le cose con il loro nome. Il matrimonio è tra un uomo e una donna. Questo è il termine preciso. Chiamiamo l’unione tra persone dello stesso sesso unione civile.”

 

Papa Francesco, dunque, non mette in discussione l’idea tradizionale di famiglia, affermando che il matrimonio è un termine che ha una storia, che da sempre nella storia dell’umanità e non solo della Chiesa viene celebrato tra un uomo e una donna, che è una cosa che non si può cambiare, è la natura delle cose. Ma indubbiamente il suo interesse verso temi rilevanti come quello dell’omosessualità e il suo tentativo di sensibilizzare in primis la Chiesa al suo interno su temi delicati come questi dove non tutti hanno lo stesso pensiero e lo stesso linguaggio ed indirizzarla verso un atteggiamento di apertura, di confronto, di dialogo, di accoglienza, di tolleranza e di rispetto verso il prossimo, sono segni evidenti di una posizione ben netta e definita.

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