Di Mirko Vinci. “Perché cadiamo Bruce? Per imparare a rialzarci”. Una lezione che ha forgiato nel profondo il supereroe alato più famoso di sempre nella sua battaglia contro il crimine organizzato di Gotham City e che sarà ospite in tre serate diverse ogni lunedì su Italia Uno. Una rivisitazione in chiave moderna senza ombra di dubbio: dinanzi agli occhi dello spettatore è lontana anni luce la visione di un eroe fantastico che combatte battaglie assai distanti dalla realtà. Ciò che si palesa è un uomo che è caduto, ma che rialzandosi ha fatto delle sue battaglie personali le battaglie ideologiche di tutti, verso un mondo che appare essersi auto proclamato al di sopra della legge stessa. Una rivisitazione che permette allo spettatore di turno di abbandonare la concezione fantastico mitica che da sempre caratterizza i blockbuster di casa Marvel per immergersi in una realtà che nel fondo delle ideologie è una realtà di tutti. Quale lezione migliore da far propria in ambito realistico se non quella dettata dalla forza di volontà di un giovane orfano che ha visto i suoi genitori perire davanti ai suoi occhi per mano di un fuori legge e che ha deciso di portare ordine nelle strade della sua città senza l’uso di quella violenza che lo ha privato dell’affetto e del calore di una famiglia. In un periodo delicato, difficile, scomodo come quello che la popolazione sta vivendo oggi c’è un comune denominatore che non accenna a diminuire: la paura. Una paura che paralizza e che blocca la parola, l’azione, la persona. “Perché i pipistrelli, signor Bruce?” “Perché mi fanno paura”. È dalla conversazione tra l’eroe ed il fedele maggiordomo che si palesa un altro tema molto importante: la paura è fondamentale per reagire, la si deve saper domare e renderla subordinata al nostro servizio. Un uomo senza paura è un uomo che non potrebbe mai capire la differenza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, perché proprio come l’amore, l’odio o la felicità, è un sentimento di focale necessità per l’animo umano. Soltanto bilanciando tutte le sfumature ed i colori che caratterizzano la persona stessa si potrà essere in grado di agire nel giusto, con lucidità e senza lasciarsi sopraffare dalle emozioni, perché proprio come il consiglio di un’amica d’infanzia presente nella pellicola ci dimentichiamo molto spesso che “non è tanto chi sei, quanto quello che fai, che ti qualifica”.

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