Di Ilaria Furone Calcio senza  pubblico fino al 15 gennaio:gli stadi di tutta Italia sono destinati a restare in “silenzio” ancora a lungo.

Da quando il Coronavirus è entrato prepotentemente nelle nostre vite, tutto è cambiato in maniera esponenziale. Dalla vita di tutti giorni ai rapporti con le persone, fino ad arrivare anche alle nostre passioni.

Il calcio, sotto diversi aspetti, ha sicuramente risentito dell’avvento del Covid-19, in particolare modo per quel che riguarda la categoria dei tifosi. Su quanto questo “dettaglio” stia andando ad incidere anche sullo svolgimento del campionato e soprattutto sulle prestazioni di squadre e calciatori.

Gli stadi di calcio resteranno ancora vuoti, “dobbiamo vedere come andrà la curva dei contagi”. Lo ha detto il ministro dello sport Vincenzo Spadafora. I tifosi non possono più recarsi allo stadio  dopo l’ultimo DPCM, da 0 tifosi si era passati a 1000 e adesso nuovamente a 0 dopo l’aumento dei contagi in tutta Italia.

Chiedendo ai tifosi di qualsiasi squadra:  il 74% ha dichiarato di sentire la mancanza dei cori e dell’atmosfera dello stadio dal vivo, mentre l’80% ha ammesso che gli manca il boato e l’esultanza della folla quando la propria squadra segna un gol.

Senza pubblico cambia tutto, a partire dalle voci dei protagonisti: urla, imprecazioni, consigli tattici e tanto altro, tutto e di più può essere comodamente ascoltato dalla televisione, vista l’assenza dei tifosi. Ciò naturalmente ha inciso sicuramente sugli allenatori, sempre molto attenti a dare le proprie indicazioni a bordo campo per evitare che si ascolti ciò che non dovrebbe essere ascoltato.

Quasi superfluo dire come senza pubblico resta un’amarezza grande quando si vuole festeggiare un gol o una vittoria. Tanti aspetti negativi ma alcuni anche positivi: dall’assenza di pubblico alla libertà delle squadre i tanti gol fatti che comportano anche difese ballerine, l’imprevedibilità dei risultati e la mancanza di pathos. I calciatori possono  sentire cosa sta urlando l’allenatore a bordocampo. In campo ci si sente meglio tra compagni. Possono comunicare tra loro.

Diversi aspetti insomma che rendono la situazione attuale troppo incerta.

La maggior parte dei giocatori dichiarano che è una prospettiva completamente diversa da prima. Avvertono una strana calma attorno a sé, normalmente si ha più adrenalina e più tensione nel corpo quando si entra in campo e si vedono 80.000 tifosi che urlano. Ora bisogna spingere verso se stessi e i compagni di squadra. Piu concentrazione perché non ci sono tifosi.

Per risolvere il problema degli spalti vuoti, le soluzioni fin qui tentate sono state diverse. C’è chi ha provato a riempire alcuni spalti con qualche manichino, chi con dei cartonati e chi ha proiettato negli schermi dello stadio immagini di tifosi reali che seguivano la partita dai loro salotti. I manichini sono stati molto criticati e i cartonati non particolarmente apprezzati; Sembra quindi che le soluzioni principali saranno altre due: lasciare semplicemente gli spalti vuoti, come è successo nelle due semifinali di Coppa Italia trasmesse dalla Rai; oppure coprirli durante certe inquadrature con un pubblico virtuale, come è successo per la finale di Coppa Italia, come sta succedendo nella Liga spagnola e come succede nei videogiochi di calcio grafiche di EA Sports, l’azienda che sviluppa  FIFA.

Per immedesimarsi in una partita non puo mancare di certo l’audio con lo “Sky Virtual Audio”: selezionando  l’opzione “audio originale” con il  telecomando e vivere  la partita col suono del pubblico dello stadio pieno.

Soluzioni criticate, i cori e presenza del pubblico in campo non possono essere sostituite. Si ripartirà  con più grinta e voglia di tifare la squadra del cuore.

 

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