Di Ludovica Lamboglia. Claudio Lotito, il patron biancoceleste: colui che ha salvato la sua società, la quale nel 2004, era sull’orlo della bancarotta con l’ex presidente Sergio Cragnotti.

Quest’ultimo dal 1992, ha cambiato radicalmente la storia del club laziale grazie ai suoi importanti investimenti che portarono i biancocelesti a vincere in Italia e in Europa, acquistando calciatori del calibro di Juan Sebastián Verón e Christian Vieri. Impossibile non notare la divergenza  che c’è in questo ambito tra lui e Lotito, il quale non si è sempre dimostrato impeccabile nei suoi acquisti, tanto da raccogliere diverse critiche negative. Rispetto ai mercati passati, non a caso quello dell’annata precedente, la rosa di Lotito, era ad un passo dallo scudetto ed è anche riuscita a qualificarsi dopo ben 13 anni, in Champions League. D’altra parte, quest’anno ha preso molte decisioni sbagliate, dimostrando poi in campo, che la Lazio non sembra essere la stessa dell’anno scorso e che, per adesso, lo scudetto per Lotito e il resto della sua squadra,  tende ad esser solo un miraggio. Ma oltre le scelte sbagliate che ha preso, anche un po’ a causa della dirigenza sportiva, il patron biancoceleste, nei suoi quindici anni di presidenza ha dato alla Lazio ben cinque trofei: tre vittorie in Coppa Italia e due Supercoppe Solo Cragnotti, il patron dello scudetto del 2000, ha fatto meglio, legando il suo nome a sette titoli. Ma quello che lo contraddistingue, oltre al non aver ancora portato la Lazio a vincere il terzo scudetto, ha però vinto insieme ad Inzaghi ed i suoi, la stracittadina più importante entrata nella leggenda biancoceleste, col successo nella finale di Coppa Italia contro la Roma del 26 maggio 2013.

Un presidente tormentato da un mancato scudetto e da alcune decisioni sbagliate sugli acquisti, potrebbe comunque invertire la rotta e dare qualcosa in più alla squadra, per garantirsi  prestazioni migliori e nuovi successi tra campionato e coppe. Ma oltre questo, non può che non rimanere un segno indelebile nella storia del club biancoceleste per essere riuscito a mantenere il marchio “1900” che garantisce alla Lazio, il primato cittadino di fondazione.

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