Di Andrea Gonini. La Roma (A.S Roma) nel corso della sua storia calcistica, ha visto alternarsi diversi presidenti, ma non tutti sono rimasti nei cuori dei tifosi romanisti, quel posto è stato riservato a pochi.

Uno di questi fu Dino Viola che, dopo un passato da dirigente del club, ne diventò presidente Il 16 maggio 1979. Dino verrà ricordato da tutti come il presidente del secondo campionato italiano (1982-1983), uno scudetto che nella Capitale mancava da più di quaranta anni. Ma non fu l’unico successo che riuscì ad ottenere, infatti, fu vincitore anche di cinque Coppe Italia. Il suo unico rammarico é stato l’anno 1983-1984, quando fu un passo a vincere la prestigiosa Coppa dei Campioni, persa sfortunatamente ai rigori, nella finale giocata contro il Liverpool.

A prendere il suo posto, dopo l’improvvisa morte a causa di un tumore nel 1991, fu sua moglie Flora: prima donna presidente di una squadra di Serie A. Nonostante guidò la società per un brevissimo arco di tempo, riuscì ad ottenere la stima dei suoi tifosi ( soprannominandola Donna Flora) e nello stesso anno la società passò a Giuseppe Ciarrapico. Al contrario dei suoi due predecessori, Ciarrapico verrà si ricordato, ma in modo del tutto negativo. Dopo appena due anni di presidenza, nel 1993, fu costretto a cedere la proprietà dopo essere stato arrestato con l’accusa di bancorotta fraudolenta.

Dopo questo periodo fallimentare, la società necessitava di una svolta, un nuovo presidente in grado di risollevare le sorti della squadra e di riportarla in alto, come essa meritava. Nel 1993 “salva la Roma” un certo Franco Sensi, probabilmente insieme a Dino Viola fu tra presidenti più amati di tutta la storia giallorossa. Mai scelta fu più azzeccata. Tuttavia l’inizio della presidenza Sensi non fu affatto facile. Mentre la Lazio, con l’avvento di Sergio Cragnotti, con grosse disponibilità finanziere, portava la sua squadra verso vittorie importanti, anche in campo internazionale, Franco Sensi non riusciva a fare altrettanto. La svolta arrivò con Fabio Capello, quando nel 2001, portò alla Roma il suo terzo storico campionato. Uno scudetto fortemente voluto e forse il più sentito, perché arrivò subito dopo quello della Lazio. Riuscì ad ottenere anche due Supercoppe italiane e due Coppe Italia, oltre che cinque secondi posti.

A seguito di gravi problemi di salute, che si accompagnarono a problemi finanziari, affidò la guida della società alla figlia Rossella Sensi, che rimase in carica fino al 2011, ottenendo importanti successi come due Coppe Italia e una Supercoppa italiana.

Questi furono gli ultimi trofei conquistati dalla Roma. Nel 2011 finisce “ l’era Sensi” e  inizia quella americana prima con James Pallotta e poi con Ryan Friedkin.

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