Di Santi De Luca. Si può fare. E’ quello che abbiamo pensato e non solo sperato, tutti noi italiani incollati al televisore dalle 4 fino alle 6 del mattino del 10 Marzo. Il primo round della finale dell’America’s Cup non ha tradito le aspettative e ha regalato un turbinio di emozioni dal primo match race all’ultima strambata.
Le due barche: Emirates Team New Zealand e Luna Rossa Prada Pirelli hanno viaggiato all’unisono.
La differenza sul campo di regata l’hanno fatta gli uomini con i loro errori, pochi in verità ma decisivi, e con i loro lampi di genio: uno spettacolo sportivo che tutti ci auspicavamo e che si è realizzato.
In gara 1 è entrato per primo nel campo di regata il Team Neozelandese, con Luna Rossa Prada Team che in scia ha cercato una manovra al limite proprio sulla linea di partenza: le barche si sono sfiorate, gli italiani hanno protestato ma non è stata assegnata, giustamente, la penalità a Emirates Team New Zealand. La prima regata si è giocata tutta qui. Vincono i “kiwi” con un distacco di poco oltre i 30″ con numeri però confortanti per la barca italiana che fa registrare la più alta velocità di punta della gara.
In gara 2 ad entrare per primi sono gli italiani che con una manovra perfetta prendono circa 70 metri di distacco e soprattutto mantengono poi le stesse velocità di Emirates Team New Zealand, rispondendo colpo su colpo alle virate e strambate dei “kiwi”.
Si arriva quasi in volata per una grande rimonta dei padroni di casa nell’ultimo “Leg”, ultima poppa prima di tagliare il traguardo, ma vince Luna Rossa Prada Pirelli per soli 7″. Si sentono le urla di gioia dei vicini, il telefono inizia a generare notifiche su notifiche dai social: Luna Rossa c’è, per davvero e siamo 1-1, palla al centro, anzi boa al centro.
Prossimo round il 12 Marzo, stesso orario, per altre due regate: vince chi arriva primo a 7.

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