Di Leonardo Ricciardi. Uno Chiesa inarrestabile, Ronaldo stavolta non c’è …e  gli errori si pagano

La Juventus scende timida in campo, che commette subito un’ingenuità di Demiral, che regala il vantaggio al Porto, e se prima la Juve doveva inseguire, adesso deve fare una vera e propria impresa, finisce il primo tempo regolamentare con diverse occasioni da parte dei bianconeri, con l’obbiettivo di rimontare il risultato ma andate tutte in vano; si torna in campo e Pirlo sembra aver caricato i suoi ragazzi, in particolare uno, Federico Chiesa, che come all’andata fa un goal spettacolare portando in parità il risultato, ma non basta per pareggiare i conti nei 180 minuti, e cosi la Juve deve farne due per potersi assicurare i quarti di finale, ma in doppio fallo da parte del centrocampista portoghese Taremi, che costringe il direttore di gara ad allontanarlo dalla gara, cosi il porto rimane in 10 con un uomo in meno e una Juventus assetata di goal, e riesce a trovarne uno dei due dopo non molto, sempre il 22 bianconero a mettere la firma nella lista marcatori, cosi i conti sono pari, alla Juve serve un altro goal per passare il turno altrimenti supplementari, i ragazzi di Pirlo ci provano in tutti i modi, goal in fuorigioco di Morata, traversa di Cuadrado, parate sulla linea da parte del portiere del Porto Marchesin, che nell’arco della serata si è fatto trovare molto spesso preparato sui tiri avversari, finiscono i due tempo regolamentari e cosi le due formazioni dovranno giocare fino al 120’ minuto, la tecnica cala, gli schemi saltano, ce solo una forza che fa andare avanti i giocatori, ed è la voglia di proseguire il viaggio in Europa e magari provare a toccare il cielo.

Sarà su calcio di punizione al 115’ minuto che il Porto, si porta in vantaggio, con un grande goal a fin di palo di Oliveira, i bianconeri proveranno a reagire ma ormai è troppo tardi e riescono a trovare solo uno dei due goal necessari per poter pareggiare i conti per la regola per goal fuori casa.

La Juventus ancora una volta viene eliminata agli ottavi di Champions League, e termina cosi il viaggio forse prematuramente che la dirigenza tanto desidera e pretende dai propri giocatori, ora quale sarà il futuro di Pirlo, dopo aver dimostrato diverse difficolta in campionato, ha fallito anche in Europa, starà sicuramente alla dirigenza prendere atto su cosa sia giusto fare in visione del bilancio di fine stagione, ma vedendo le precedenti esperienze nella panchina bianconera, il rispetto degli obbiettivi viene preso al quanto seriamente, e Andrea Pirlo ora rischia di raggiungere Maurizio Sarri, procedendo verso l’allontanamento alla panchina Juventina.

 

Le pagelle:

Szczesny 5: protagonista anche lui nel goal del due pari, poteva fare di più´.

 

Cuadrado 7: un regista esterno, più di 40 cross effettuati, ma spesso a vuoto a causa dei due centroavanti, pazzesca traversa al 94’.

 

Demiral 5,5: male in occasione del rigore, un fallo ingenuo che anche se al limite, non poteva permettersi.

 

Bonucci 6: presente, rientra da un infortunio al ginocchio, il capitano si sente in campo, trova qualche giocata verticale.

 

Alex Sandro 5,5: timido e anonimo, cade negli schemi di Sergio Conceicao.

 

Ramsey 5,5: non ha un grande impatto nel match, corre a vuoto, sembra non essere all’altezza della competizione.

 

Arthur 6,5: playmaker perfetto, un gioiello per Pirlo, tiene palla e ubriaca gli avversari con le sue finte di corpo, torna da un infortunio e fa bene il suo lavoro.

 

Rabiot 6: grande fisicità come al solito, ma non di certo una sicurezza a centrocampo, strappa la sufficienza con il goal del 3-2.

 

Chiesa 8: primo tempo di alti e bassi, nel secondo ce’ solo lui doppietta, sembra l’unico a crederci davvero, mette a segno due gol importantissimi per il risultato. Il suo è un periodo magico.

 

Morata 5: ci mette l’anima ma senza costrutto, sbaglia tanto sotto rete, di gran lunga non è la sua serata.

 

Ronaldo 5: con la partita di stasera, ha firmato forse la fine della sua permanenza a Torino, un latitante per 120 minuti, si perde il pallone per strada, regala il gol del 2-2 facendo saltare la barriera su punizione, forse bisogna iniziarlo a guardare con occhi diversi.

 

All. Pirlo 5: un atteggiamento sbagliato nel primo tempo, nella seconda ripresa carica i suoi ragazzi, non ha colpa degli errori individuali dei suoi.

 

Giudice di gara 4: molto confuse le sue scelte in tante occasioni, a volte è come se arbitrasse al contrario, da rivedere le scelte sui cartellini, rigore a limite, scelte arbitrarie pessime.

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Sport