Di Madalina Ilincuta. L’ansia è un’emozione comune a tutti, la conosciamo sin da piccoli e ci accompagna per tutta la vita, ma quando il ‘’combatti o scappa’’ diventa quotidiano, l’adrenalina ci distrugge e diventiamo i giudici più severi di noi stessi. Si enfatizzano le piccole banalità, il futuro ci spaventa e i  contrattempi ci sembrano ingestibili, la nostra immaginazione domina sulla realtà e anche i normali momenti di socializzazione diventano stressanti: ‘’non ho nulla di interessante da dire’’, ‘’penseranno che sono strana’’, ‘’spero di non incontrare nessuno’’.

Uno dei tanti rami dell’ansia è proprio la fobia sociale, nonostante sappiamo in fondo di essere persone di valore, quella fastidiosa vocina dentro di noi è sempre pronta a convincerci che nessuno sia interessato ad ascoltarci, ad amarci, a conoscerci…e così sviluppiamo un intenso terrore di rimanere soli. E’ un’emozione che ci mette a dura prova, facendoci perdere la consapevolezza di chi siamo e ci intrappola in un corpo che viene giostrato da quel qualcosa che non siamo in grado di descrivere. Non bisogna dimenticare che l’ansia è l’effetto di una causa a monte sia esso un trauma giovanile o un problema irrisolto con noi stessi e che oltre ai disagi emotivi ci sono moltissime ripercussioni fisiche che possono partire dai semplici tremori fino ad arrivare ad ovattamento e confusione mentale, disturbi del sonno e problemi di memoria, senso di vivere in un sogno, paura di guidare e uscire, o veri e propri attacchi di panico. Gli studenti universitari sono le persone che più in assoluto soffrono di disturbi ansioso-depressivi. Lo studio innesca vere e proprie crisi bloccandoci la concentrazione e degli esami non ne parliamo! La mente si svuota completamente, il nostro corpo si paralizza e anche quando le parole cominciano ad uscire, ogni concetto sembra sbagliato, ogni frase inefficace e nella nostra mente scatta un allarme rosso che indica solo una cosa: la figuraccia della bocciatura…ed ecco così che si entra nel circolo vizioso del ‘’lo do alla prossima sessione’’, peccato però che il coraggio non arriva nemmeno allora.

‘Devi stare calma, non essere così esagerata!’: purtroppo, ancora oggi, questo tipo di disturbo viene banalizzato, sicuramente per l’accostamento della ‘’normale ansia’’ all’’ansia patologica’. I disturbi d’ansia sono una condizione seria che va trattata da specialisti attraverso un percorso psicoterapeutico o psichiatrico, diversamente si potrebbe sfociare in problemi ben più gravi. Additare e far sentire pesante chi vive questi stati di angoscia non fa che alimentare il problema. Senza elargire consigli o improvvisarsi psicologi, si può stare accanto e trasmettere sicurezza e fiducia, che è proprio quella che ci manca. La fiducia è contraria all’ansia. In primis non si ha fiducia in se stessi e nelle proprie capacità, come anche nel futuro e negli altri, è proprio per questo che la base per superare questi momenti ansiosi sta nel riconoscere a se stessi i propri punti di forza, prendersi il cuore in mano e percepirne la bontà, capire che gli obbiettivi si possono raggiungere, ripartendo dalle piccole cose. Sembra un paradosso ma dietro questi stati ansiosi si nasconde un’immensa voglia di vivere: è la pulsione vitale che si manifesta in modo negativo. Vogliamo troppo, subito, vogliamo il mondo, diventare ingegneri aerospaziali e filosofi, giardinieri e artisti…ci dimentichiamo di essere una sola persona e la nostra mente vola in un eterno dissidio tra ‘’ce la posso fare’’ e ‘’sarò un fallimento’’. Ma la speranza deve resistere, non perdete più tempo ad analizzare i piccoli dettagli e ipotizzare situazioni catastrofiche, perché così facendo si perdono tante occasioni e la paura di soffrire spegnerà le emozioni fino ad annullarle.  L’ansia va accolta, capita, accettata. Bisogna rifiutare la passività, diventare amici di questa emozione che ci fa compagnia perché se la si ignora l’effetto sarà opposto. Si deve imparare a comprendere le motivazioni degli episodi ansiosi, capire da dove nascono e perché ci vengono contro, solamente così si estirperà il problema alla radice. Bisogna razionalizzare le emozioni, dominare l’immaginazione e ricordare, ogni giorno, che l’ansia può essere guarita!…Solo cosi si può tornare ad essere amici di noi stessi.

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