Di Simone Ferri. Nella musica e nel suo stile sostiene la semplicità e canta la realtà con ironia. Stiamo parlando di Francesco Gabbani, uno degli artisti più completi della scena italiana.

Possiede una bella penna, sa comporre, suona diversi strumenti e si è già tolto diverse soddisfazioni.
Poliedrico dalle mille sfaccettature, egli riesce a trasmettere i sentimenti ed a lasciare un segno a chi è disposto ad ascoltare profondamente.
È in grado di coniugare mondi melodici ed espressivi diversi; proprio per questo, i suoi racconti si ampliano e diventano totalizzanti.
Sente l’esigenza di comunicare che fa parte del suo processo creativo, in continuo arricchimento ed evoluzione.
Il suo cantautorato è scanzonato, fresco ed attento ai giochi di parole, per rendere l’atmosfera frizzante e contagiosa.
Quest’ultima si può respirare nel suo ultimo album “Viceversa”, una piacevole mezz’ora da trascorrere con le cuffie all’orecchio e la mente libera.
Il titolo è l’avverbio che meglio esprime la reciprocità di ogni rapporto umano; rappresenta infatti la forma più vera dell’amore, un dare e ricevere da entrambi le parti.
Gabbani esplora sonorità più sintetiche e giovanili, che gli permettono di ottenere la giusta orecchiabilità.
È un progetto elaborato, costruito con sapiente equilibrio, tra spensieratezza e critica sociale. Le 9 tracce presenti sfociano sempre in un sorriso; sono un inno alla condivisione e all’abbandono dell’individualismo. Attraverso la sua voce calda ed i ritmi vivaci, lui riesce ad emanare una buona dose di energia musicale. I testi sono complessi ma composti su delle basi ballabili: questo è il marchio di fabbrica della sua produzione.
Inoltre, il cantante riflette sull’attualità senza perdere l’umorismo e l’utilizzo della metafora.
Il disco si conferma un manifesto fedele dell’autore, un ottimo percorso che ha messo in luce una fetta della sua personalità. Un’osservazione che parte dall’interno per giungere poi ad abbracciare la collettività.