Di Emanuele Mignone. Ritardi nelle corse, autobus in fiamme e blackout delle metropolitane, sono solo una parte del penoso spettacolo che quotidianamente il servizio di trasporti di Roma Capitale mette in scena; Atac l’azienda “proprietà” del Comune di Roma, che si occupa del trasporto pubblico romano è tristemente famosa per la sua inefficienza, e i continui disservizi che offre ai suoi clienti ormai da sempre rassegnati. Al Campidoglio è iniziata la corsa al successore della sindaca Virginia Raggi per la fine temporale del suo mandato, la quale ha pubblicamente dichiarato di volersi ricandidare: visti i grandi successi cittadini non solo su questo fronte, ma sul degrado vergognoso in cui versa questa città; vedremo se dopo questo periodo di promesse elettorali quanto sarà effettivamente rispettato.

Accanirsi sull’ Atac e criticarne l’efficienza è come sparare alla Croce Rossa, dato che i romani sono abituati a vivere in una metropoli in cui i mezzi pubblici, se passano, lo fanno con abituale ritardo, e quei pochi ancora in funzione arrivano per miracolo a fine corsa senza malfunzionamenti. Roma è una delle città più congestionate dal traffico, ma di chi è la colpa? Di certo non dei cittadini, i quali preferiscono spendere del tempo dentro la propria automobile piuttosto che dover continuare ad accettare i prolungati fermi dovuti a lavori di manutenzione, che spesso per la mancanza di fondi si protraggono ben più del periodo, oppure che preferiscono la prima invece di restare per ore fermi ad una fermata dell’autobus attendendo il mezzo e ritrovandosi in una calca di persone, pericolosissima per il rischio sanitario.

L’epidemia di Coronavirus che ha colpito tutto il mondo ha sicuramente infierito sulla già nota precarietà del sistema dei trasporti della capitale, aggiungendosi alle evidenti criticità del servizio pubblico che si è rivelato palesemente insufficiente e addirittura pericoloso per la diffusione del contagio, viste le numerose manovre di sicurezza decise su carta, ma mai concretamente di successo dove applicate. Rimane comunque uno scempio per i cittadini che si trovano a pagare ingenti quantità di tasse per avere l’ennesimo servizio pubblico che non soddisfa minimamente le aspettative, d’altronde l’amministrazione Capitolina non è nuova a queste discussioni, in un comune dove regna l’inefficienza e il degrado, sarebbe risultato fuori luogo avere un servizio pubblico funzionale al benessere dei Romani.